Ecco un bel modo per passare un pomeriggio e contemporaneamente imparare moltissimo sul nostro gatto: andiamo in un negozio di video o in biblioteca e cerchiamo un documentario sulle tigri. Di sicuro ci stupiremo di quanto il micione che ci fa le fusa in braccio ricordi quel magnifico felino selvaggio. Il modo in cui la tigre cammina, con consapevole eleganza e quella potenza pronta a manifestarsi. Il suo modo di cacciare, immobile e concentrata con l'eccezione del minimo fremito della punta della coda.
Ora prestiamo attenzione alla parte del film sul 'territorio': spiega che le tigri hanno bisogno di averne uno personale e in che modo fanno capire ai loro simili dove termina il terreno di caccia di una e dove inizia quello dell'altra. Si strusciano contro alberi e rocce, spruzzano l'urina e si fanno le unghie. Senza dubbio, vedere una tigre che fa queste cose ha un impatto molto diverso dal vederle fare a un gatto domestico di quattro chili. La testata di una tigre che mira a lasciare il suo odore può far cadere a terra una persona.
E per quanto riguarda gli altri due comportamenti, non ci piacerebbe proprio essere nei paraggi. Se una tigre vuole lasciare un messaggio (o ribadirlo) si alza sulle zampe posteriori e affonda gli artigli in un albero, lasciando profonde incisioni (insieme al suo odore) su quella povera pianta. E poi, tanto per riaffermare il suo punto di vista, si gira, volta le spalle all'albero, alza la coda e lascia andare una generosa spruzzata di urina sul tronco.
Quindi si volta di nuovo e odora, solleva leggermente il labbro mostrando l'arcata superiore dei denti (reazione del Flehmen) con un'espressione che somiglia a un ghigno ma in realtà le permette di 'assaggiare' l'odore grazie a un organo di senso che si trova sul palato. Visto che nessuno le urla di smettere (come faremmo noi se il nostro gatto si comportasse allo stesso modo sullo spigolo del divano o sulla biancheria sporca), tutta soddisfatta si allontana. Il mondo adesso ha l'odore che secondo la tigre dovrebbe avere, ed è contenta.
Ora forse cominciamo a vedere il problema. Le stesse cose identiche che la tigre fa per segnare il territorio costituiscono un comportamento naturale anche per il nostro piccolo felino. Eppure noi vogliamo che smetta. Sappiamolo: è impossibile. E non è giusto pretenderlo! Correggere i problemi di comportamento dei felini è come addomesticare una tigre: dobbiamo lavorare lentamente per convogliare i comportamenti naturali del nostro amico in una direzione accettabile sia per lui, sia per noi. (Foto: Pinterest)
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«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Totalmente d'accordo con la conclusione del tuo bellissimo articolo Niki!
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