lunedì 27 maggio 2019

Razze gatti: il Blu di Russia

Secondo alcune fonti, il Blu di Russia è arrivato nel Paese che gli ha dato il nome dall’Europa (probabilmente dal Nord della Francia, o forse dai Paesi fiamminghi, ma al riguardo non c’è certezza) nel Medioevo, come abile cacciatore di topi. Sbarcato dalle navi ad Arkhangelsk, o Arcangelo, un porto nella zona settentrionale della Russia come gatto 'da lavoro', si diffuse ben presto in tutto il Paese. Sappiamo per certo che nel 1850 lo zar Nicola I aveva alcuni esemplari a corte, che amava e vezzeggiava come figli. In quel periodo nacque la credenza secondo la quale il Blu di Russia sarebbe in grado di tenere lontani fantasmi e spiriti maligni dalle culle dei bambini.

Anche la regina d’Inghilterra, Vittoria, aveva un debole per loro, e parte del successo di questi gatti in Gran Bretagna si deve proprio a lei. Nei primi anni del Novecento alcuni esemplari furono esposti al Crystal Palace a Londra nella categoria dei gatti 'blu', assieme ai Certosini e ai British, che hanno una taglia decisamente più grande rispetto ai Blu di Russia. Nel 1912 le due razze vennero distinte formalmente e il Blu di Russia venne finalmente riconosciuto come razza a sé stante. Dopo la guerra, per ottenere una caratterizzazione più marcata, alcuni soggetti vennero incrociati con dei Siamesi blue point, che conferirono alla razza caratteristiche orientali. Gli umani, come è noto, sono però creature irrimediabilmente contraddittorie e dopo alcuni anni degli allevatori cercarono di recuperare le caratteristiche somatiche della razza originaria, cancellando le tracce di 'sangue orientale'. Così, a tutt’oggi, convivono diverse filosofie di allevamento e linee di selezione. L’unica costante è il colore blu-argento del mantello e quello verde degli occhi.

È un gatto di taglia media e, se presenta sangue orientale, può essere addirittura minuto. Il maschio arriva a pesare attorno ai 5 kg e la femmina 2,5-3 kg. È snello, flessuoso, con una struttura scheletrica leggera, una testolina piccola e appuntita sulla quale spiccano orecchie alte, larghe alla base e arrotondate in punta. Le zampe sono lunghe e snelle, i piedini piccoli e rotondi con gommini che possono tendere al grigio. La coda è lunga e sottile. Gli occhi, verdissimi, sono a mandorla. Nei cuccioli il colore degli occhi non è definito e può essere inizialmente blu per poi virare al giallo e infine al verde degli adulti.

Nei Blu di Russia perfetti - i campioni di gara, con tutte le caratteristiche ‘al posto giusto’ - le labbra e il nasino sono di colore grigio. Il pelo è folto, di colore blu con riflessi d’argento (ma gli allevatori sostengono si tratti di un’altra sfumatura di blu); gli intenditori dicono che deve riflettere la luce come uno specchio. Una caratteristica distintiva di questa razza è il pelo doppio, che le conferisce un aspetto un po’ puffoso e può elettrizzarsi se lo si spazzola con troppa forza. Ogni settimana bisogna aver cura di passare una spazzola morbida prima contropelo e poi nel verso del pelo senza schiacciarlo.

L’elegante e aristocratico Blu di Russia ha un fine intelletto che rende intrigante la sua compagnia. È molto prudente e difficilmente si getta a capofitto in una situazione senza prima averla valutata a sufficienza. Questo atteggiamento può essere scambiato per timidezza o riservatezza con gli estranei. Ma quando deciderà chi è degno della sua attenzione, il suo attaccamento diventerà profondo, tanto da sfiorare la devozione. È un gatto indipendente, che non ha problemi a stare da solo in casa anche per diverse ore, per cui è adatto anche a coloro che per esigenze lavorative sono costretti a trascorrere buona parte della giornata fuori casa. (Foto: Pinterest)

1 commenti:

  1. Ignoravo la leggenda su di loro. Gatti molto eleganti, tra le altre tante cose belle che li riguarda.

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