lunedì 30 novembre 2020

I gatti sono soggetti a ipotermia?

L’ipotermia si verifica nei gatti che hanno ingerito veleno per topi (alfa-cloralosio) e anche in quelli esposti per lunghi periodi di tempo a condizioni ambientali molto fredde, umide o ventilate. Se l'animale non è in grado di conservare la sua normale temperatura corporea, nonostante i brividi, l'attività del corpo rallenta e si ha quindi uno stato letargico e poi incoscienza. L'animale appare freddo al tatto, la sua respirazione diventa lenta e alla fine muore. I gatti appena nati e i soggetti anziani sono particolarmente vulnerabili alle basse temperature.

Se il gatto è bagnato, deve essere asciugato rapidamente e portato il più presto possibile in un ambiente caldo. Tuttavia non deve essere esposto al calore solo in alcune zone del corpo, ad esempio mettendolo vicino al fuoco del camino, o a una borsa dell'acqua calda o a una coperta elettrica, perché l'aumento improvviso della circolazione sanguigna potrebbe provocare il collasso nell’animale. Nei casi in cui il gatto si trovi in uno stato comatoso, lo si può mettere in un bagno di acqua alla temperatura del sangue per un periodo da dieci a quindici minuti, ma poi lo si deve asciugare e avvolgere con delle coperte. Se l'animale è in grado di bere, gli si può dare del latte caldo, ma non gli si deve somministrare dell'alcool e non si deve cercare di alimentarlo forzatamente. 
 
I gatti possono anche essere soggetti a congelamento. Quest'ultimo può interessare la punta delle orecchie in seguito a esposizione prolungata a temperature inferiori allo zero. Il gatto non ha sensibilità nei padiglioni inferiori delle orecchie ed è per questo che appaiono pallide e molto fredde al tatto. Se si sospetta un congelamento, bisogna applicare delicatamente dell'acqua calda, ma senza strofinare vigorosamente o fornire all'improvviso una notevole quantità di calore. Più tardi, le zone colpite possono assumere un colore rosso o, nei casi più gravi, nero. È opportuno in questi casi richiedere il consiglio di un veterinario. (Foto: Pinterest)

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