LE RAZZE NATURALI
Sono il risultato di continue mutazioni spontanee che attraverso i secoli hanno dato vita e sviluppato alcune tra le razze note ancor oggi. A questa categoria appartengono: il Turco Van, il gatto Norvegese delle Foreste, il Bobtail Giapponese a coda corta, il Maine Coon e molte altre. Queste razze continuano a essere presenti nei territori d’origine e gli esemplari che partecipano alle mostre più prestigiose rimangono piuttosto fedeli ai tratti originali della razza.
LE RAZZE ARTIFICIALI
Nascono dal desiderio di ‘migliorare’ una razza da un punto di vista estetico oppure comportamentale. Di questo gruppo fanno parte il Bengala, creato, per esempio, per fondere in un unico esemplare le peculiarità fisiche di un gatto selvatico con il carattere mite di un gatto domestico; l’Exotic, un incrocio tra un Americano a pelo corto e un Persiano; il Persiano e il British Shorthair; l’Ocicat; il Devon Rex, incrocio tra un Cornish e un maschio a pelo riccio; il Ragdoll, nato da un Angora Turco e un esemplare di Birmano.
Dopo aver suddiviso principalmente le razze naturali e artificiali si può ulteriormente distinguerle in base ai luoghi di provenienza identificando due grandi categorie: le razze orientali e quelle occidentali.
LE RAZZE ORIENTALI
Gli esemplari appartenenti a questo gruppo, indipendentemente dalla razza specifica, presentano un corpo snello e scattante e il pelo liscio e corto. Tra le razze principali troviamo il Siamese, il Balinese, il Bengala, il Ceylon, il Burmese e il Bombay.
LE RAZZE OCCIDENTALI
Per quanto le mostre feline siano nate in Europa questo continente di certo non può vantarsi di aver dato i natali a diverse razze feline a causa delle persecuzioni che la Chiesa ha perpetrato per secoli verso i nostri affascinanti amici. In tempi recenti la maggior parte delle razze occidentali, per lo più quelle nuove, provengono dal continente nordamericano e dalla Gran Bretagna e tra queste non si può non citare il Ragdoll, lo Sphynx, il Maine Coon, l’American Bobtail, il Selkirk Rex, il Persiano, l’American Wirehair, il California Spangled, il Tonkinese e tante altre ancora. Le razze propriamente europee, come già detto, non sono moltissime e in passato, alle prime mostre feline, sono state spesso surclassate da quelle orientali, più affascinanti in quanto esotiche. Ma, nonostante le difficoltà di ogni genere, alcune di esse sono arrivate attraverso un processo di selezione, inizialmente naturale e in seguito operato artificialmente, fino a conquistare un posto d’onore nelle più grandi esposizioni internazionali. Appartenenti a questa categoria sono, per esempio, il Certosino, il Burmilla, il Cornish Rex, il Cymric, il British Shorthair, il Devon Rex, il Blu di Russia, il Don Sphynx, l’Avana, il German Rex, il Kurilian Bobtail, il Levkoy, il Manx, il gatto Norvegese delle Foreste, lo Scottish Fold e il Turco Van.
Al giorno d’oggi queste suddivisioni sono superate e si fa riferimento alla suddivisione stabilita dalla FIFe, la Federazione Internazionale Felini, che distingue i gatti di razza in quattro categorie (importanti per classificare una razza felina sono inoltre la colorazione e i disegni del mantello):
- razze a pelo lungo;
- razze a pelo semilungo;
- razze a pelo corto;
- razze tipo Siamese e Orientale.
Conoscere al meglio le razze potrà aiutarci a fare un acquisto coscienzioso. Se decidiamo di prendere un gatto di razza non affidiamoci solo al suo aspetto estetico perché ogni razza possiede una personalità ben precisa che potrebbe non adattarsi alle nostre aspettative e abitudini. (Foto: Pinterest)
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