Chi si trova in una simile situazione e ha a casa gattini rimasti senza la madre deve dapprima cercare una balia animale, secondo il principio che qualsiasi sostituta della madre è meglio dell’allevamento a mano da parte nostra. In internet c’è molto sul tema. Ma se proprio non si trova un’alternativa, bisogna occuparsene in prima persona. Le parole magiche nei primi giorni sono silenzio e caldo. «Visto che i gatti all’inizio della loro vita non riescono ancora ad autoregolare la temperatura corporea è assolutamente necessario controllarla a intervalli regolari e, se necessario, dare loro calore dall’esterno», sottolinea Arlette Niederer della Protezione Svizzera degli Animali PSA.
Può essere utile una cesta dal bordo alto imbottita di coperte, cuscini termici o borse dell’acqua calda, con o senza lampada a infrarossi. Chi opta per la lampada deve ricordarsi di metterla a sufficiente distanza per evitare che i micini si scottino. Per sicurezza le borse dell’acqua calda è meglio avvolgerle in un panno e occorre controllarne regolarmente la temperatura. «È vivamente consigliato anche il calore del corpo umano», continua la specialista. La temperatura ideale del locale nella prima settimana di vita deve essere 30 gradi Celsius, nella seconda settimana 28 gradi, nella terza settimana 26 gradi e dalla quarta settimana in poi basta la normale temperatura ambiente. La temperatura corporea dei micini nei primi tre giorni di vita deve essere tra i 37 e i 38,2 gradi Celsius, e in seguito non deve superare i 39,2 gradi.
Se i micini cominciano a miagolare forte o cercano le mammelle della mamma hanno fame. Nelle prime due settimane succede ogni due ore, e in seguito ogni quattro ore. Non bisogna lasciarli a digiuno più a lungo perché si disidratano rapidamente e hanno cali glicemici. All’inizio basta il latte. Il latte naturale della madre contiene sostanze nutritive e anticorpi impossibili da trovare in un prodotto fabbricato, comunque sono in commercio buoni preparati sostitutivi. Tra l’altro bisogna evitare assolutamente il latte di mucca: per i micini è pesante da digerire e può causare forte diarrea. In mancanza d’altro, per un breve periodo si può dare loro latte condensato (vedi ricetta sotto). Dopo averlo preparato, basta riempire una piccola vaschetta o un sacchetto per cubetti di ghiaccio e congelarlo in porzioni, così se ne ha sempre sottomano.
Se il micino non mostra nessun riflesso di deglutizione o si rifiuta di bere bisogna ricorrere a qualche astuzia. «In commercio si trovano valide tettarelle con cui introdurre il latte: servono anche a indurre il riflesso di deglutizione che è collegato al riflesso di suzione», spiega Arlette Niederer. Le tettarelle si adattano al cavo orale e al palato e sono in vendita in diverse grandezze. Il buchino deve essere grande abbastanza da consentire il passaggio di una goccia circa ogni secondo; se è più piccolo, il gattino fa fatica a bere e assume troppo poco liquido.
Nel caso di micini indeboliti secondo la biologa spesso è meglio somministrare un po’ di soluzione contenente glucosio: dà una sferzata di energia e di regola stimola suzione e deglutizione. Se necessario si può anche cercare di introdurre il latte goccia a goccia nella bocca con una siringa di due millilitri senza ago. L’importante è usare una siringa che scivola bene e che, con la pressione, non si muove a scatti: questi ultimi possono causare un dosaggio eccessivo e il micino rischia che il liquido gli vada di traverso. Se tutto questo non serve a nulla, l’unica soluzione è portarlo dal veterinario che lo nutrirà con un sondino.
Chi ha figli sa che bisogna stimolare la digestione dopo la poppata. I bebè vengono presi in braccio e gli si batte dolcemente sulla schiena. Invece per i gattini bisogna massaggiarli sul ventre e nella zona anale. La regola: più a lungo lo si fa e meglio è. Non a caso la gatta madre pulisce per bene i cuccioli dopo che hanno bevuto il latte. Se tenuti e curati in questo modo, i micini aumenteranno di peso ogni giorno di circa il dieci per cento.
Ricetta d’emergenza per nutrire i micini per un breve periodo:
90 ml di latte condensato
90 ml d’acqua
120 ml di jogurt intero
tuorli d’uovo grandi o 4 piccoli
Mixare tutto e filtrare con un setaccio, poi riscaldare a 37° C.
(Fonte - Foto: Pinterest)
meno male che non c'è mai successo di dovere allattare noi dei gattini 😱 luna è arrivata che aveva due mesi circa, e già mangiava da sola; stella è arrivata da adulta; miele è arrivato a quasi quattro mesi; e siri è arrivata a già quattro mesi 🐈
RispondiEliminaanch'io li ho avuti tutti già svezzati 😻 Kiko aveva un annetto, Zorro è arrivato che aveva due anni, Sumo 5 anni, di cuccioli solo Diamond e Owen (tutti e due già oltre i 3 mesi) 😻😻😻
Eliminafacendo dei paragoni tra i nostri gatti...
RispondiElimina- luna era la più piccola di taglia (arrivava a malapena a 3kg)
- siri, se contiamo soltanto le femminucce, è la più grande di taglia chè pesa 3,7kg - miele la batte soltanto perché è un maschetto ché è oltre 5kg - è anche la più fifona in assoluto; e quella con il pelo più corto 🐈
- miele è il più pelosone; il più socievole; il più chiacchierone; piangione; e sfigatto xD è anche l'unico micio maschio che abbiamo avuto finora 🐈
👍👍👍
Eliminaio invece ho avuto solo gatti maschi 😉 Sumo è arrivato fino agli 9-10 kg, era già obeso quando l'ho preso dal gattile, per questo l'avevano portato lì i suoi padroni precedenti 😥... comunque è stato un gatto coccolosissimo 😻 Zorro si aggirava attorno ai 6 kg, gatto molto introverso ma attaccatissimo a me, il più in assoluto. Owen arriva a malapena ai 4 kg, ed è rimasto un po' "selvatico", Diamond 6,5 kg, molto loquace ma anche parecchio scontroso... tutti gatti a pelo corto 😉