lunedì 1 ottobre 2018

Che cosa pensano i gatti?

Ci siamo mai chiesti a che cosa pensi il nostro gatto quando si siede a fissare fuori dalla finestra? È forse in attesa della miciona rossa dei vicini? Si sta domandando quando apriremo la prossima scatoletta di tonno o si chiede semplicemente se sia il caso di farsi un sonnellino sulla sua poltrona preferita? In realtà i gatti non riflettono sugli avvenimenti trascorsi e non fanno ipotesi sul futuro. Per questo motivo quindi non vanno mai puniti per qualcosa che hanno combinato prima: non capirebbero. Hanno invece grande capacità di acquisire informazioni, trattenendole nella loro ‘banca-dati’ mentale, per poi usarle per risolvere i problemi.

È stato infatti dimostrato che la loro capacità mnemonica a breve termine è di circa 16 ore; in confronto, la memoria a breve termine di un cane non dura più di cinque minuti. Alcuni etologi ritengono che l'abile capacità di gestire le informazioni sensoriali faccia dei gatti gli animali domestici con l'intelligenza più acuta, paragonabile a quella di un bambino di due o tre anni. I gatti imparano osservando, imitando, sperimentando, proprio come noi. Per ricordare davvero qualcosa e immagazzinarla nella memoria a lungo termine, devono agire, più che osservare.

Il gatto ospite di una pensione mentre noi siamo in vacanza non sente la nostra mancanza. Non sta a rimuginare sul perché noi non ci siamo più e lui è finito in ‘prigione’. I suoi pensieri sono rivolti al "qui e adesso". Il cibo, chi si occupa di lui, le cose da vedere, gli odori nuovi e i rumori del suo nuovo contesto. Passerà dunque il tempo a reagire a queste sollecitazioni piuttosto che a fantasticare. Naturalmente quando andremo a riprenderlo si ricorderà subito di noi e ci farà un sacco di feste. Nel passato i gatti sono stati spesso associati al soprannaturale e, ancora oggi, si attribuiscono loro strani poteri.

Sono per esempio noti per la capacità di presagire le eruzioni vulcaniche, i terremoti imminenti o, più semplicemente, il nostro ritorno a casa. Certamente non è facile spiegare come un micio che vive al quinto piano di un condominio continui a dormire tranquillo nonostante l'ascensore si fermi e riparta dal pianerottolo più volte della giornata, e si alzi per correre a miagolare dietro la porta solo quando nell'ascensore c'è il suo proprietario. Di certo l'acuta sensibilità ai suoni e alle vibrazioni spiega come possano prevedere eruzioni e terremoti e, forse, anche il nostro ritorno a casa. Resta comunque la possibilità che siano davvero dotati di una qualche forma di telepatia. (Foto: Pinterest)

3 commenti:

  1. Trovo molto azzeccato questo articolo Niki però devo dire che i miei gatti, dopo una nostra assenza, un po' di broncio ce le fanno. Una volta poteva durare anche un paio di giorni :-). Attualmente, con Ninive e con i suoi anni...., dura solo qualche ora.

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  2. Dimenticavo.....la foto è stupenda!!

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  3. Eh si, quasi tutti i giorni, guardando i nostri mici, mi chiedo cosa pensano. Anche a me piace molto questo articolo, sono del tutto d'accordo con Perla.

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