È infatti più facile scambiare la tosse per conati di vomito o sforzi espulsivi generici, messo in atto nel tentativo di eliminare qualcosa che possa essere andato di traverso o rimasto in gola. L'animale assume spesso una postura acquattata, estende la testa sul collo, si immobilizza ed emette una serie di suoni rochi intermittenti, al termine dei quali deglutisce vistosamente o espelle quantitativi più o meno abbondanti di materiale liquido o schiumoso. Diverse sono le cause potenzialmente responsabili di una forma di tracheite. Tra quelle più importanti vanno ricordate:
- gli agenti fisici (sbalzi di temperatura, correnti d'aria, colpi di freddo, umidità e così via);
- gli agenti chimici (fumo di sigaretta, vapori nocivi, esalazioni irritanti, inquinamento ecc.);
- le infezioni batteriche e virali (classici sono i casi della rinotracheite infettiva felina);
- le anomalie morfologiche e/o funzionali (soggetti che presentano una riduzione del lume tracheale);
- l'utilizzo eccessivo della voce (gatti che miagolano a perdifiato);
- i micro-traumi (botte subite in seguito a cadute, colpi ricevuti, investimenti, litigi con altri animali).
A seconda delle caratteristiche che la contraddistinguono, la tosse può essere secca o grassa: di solito inizia come secca (aspra), per poi trasformarsi in grassa (catarrosa) nel giro di qualche giorno e infine scompare. Nel prendere in considerazione la cura della tracheite, è in primo luogo necessario considerare che la tosse nasce come un meccanismo di difesa dell'organismo animale e che - di conseguenza - è per certi versi sbagliato sopprimerla completamente. Meglio sarebbe cercare di accelerare il processo evolutivo poco sopra descritto, accompagnandolo attraverso le fasi che lo caratterizzano, fino alla scomparsa definitiva del sintomo. A tale scopo possono essere impiegati preparati ad azione lenitiva e/o mucolitica, osservando lo sviluppo dei sintomi. Nel caso in cui un approccio di questo genere non fosse sufficiente a risolvere il problema, può essere opportuna la dispensazione di farmaci ad azione antibiotica e infiammatoria - eventualmente anche per uso locale, cioè mediante aerosol - sempre però secondo il giudizio del medico veterinario di fiducia.
QUANDO LA COLPA È DI UN MICRORGANISMO
Nel gatto si assiste facilmente alla manifestazione di una forma di tracheite in corso di infezioni da Herpesvirus. Questa patologia, che non di rado decorre in associazione all'infezione respiratoria da Calicivirus, provoca talora anche un coinvolgimento generale: l'animale, infatti, può presentare febbre, apatia, mancanza di appetito, tendenza a muoversi il meno possibile. Entrambi gli agenti patogeni possono rappresentare un grosso problema nei gattini, devono essere curati con medicinali specifici e sono in grado di causare sintomi ad andamento cronicizzante. Fortunatamente, però, si possono combattere mediante le vaccinazioni specifiche.
NON SOLO TRACHEITE
La tosse non è sempre un sintomo di tracheite, né necessariamente l'espressione del diretto coinvolgimento delle vie respiratorie intermedie. Vi sono, infatti, anche altre affezioni che possono determinare, nei nostri amici a quattro zampe, l'insorgenza di tale sintomo. Nella specie felina, per esempio, la tosse è spesso associata a forme diverse di bronchite asmatica, un problema capace di determinare accessi più o meno frequenti di tosse e la cui causa non è stata a tutt'oggi ancora chiarita del tutto dai veterinari. (Foto: Pinterest)


Per fortuna non ho mai scontrato queste malattia nei nostri gatti, ma solo i cani ne soffrivano qualche volta. Bene a riconoscere questi sintomi, grazie Nikil
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