Partendo dal presupposto che non bisogna per nessun motivo impedire al gatto di cacciare, qualche piccolo accorgimento si rivela tuttavia utile per aiutare le prede a fuggire. Tenerlo in casa già dal tramonto (orario di caccia favorito di ogni gatto), per esempio, permette agli uccelli crepuscolari e notturni di posarsi a terra per nutrirsi, oltre a ridurre notevolmente le ore di caccia e, con esse, le prede. Questo è forse l'intervento più semplice e insieme importante che possiamo operare per proteggere gli altri animaletti. Micio predilige topi, toporagni, coniglietti e altri piccoli mammiferi, ma non disdegna nemmeno uccelli, lucertole e insetti. Insomma, più o meno qualsiasi cosa si muova.
Gli amanti dei volatili digeriscono a fatica le abitudini predatorie del gatto, che in paesi come l'Australia si rivelano una vera minaccia per specie a rischio come i piccoli marsupiali. Fra le prede non mancano neppure i serpentelli. Si tratta per lo più di una corsa allo sfinimento, o perlomeno così appare a chi osserva, durante la quale il gatto colpisce il serpente e si ritira più volte prima di assestare il morso letale. Nel caso di serpenti velenosi si tratta di un bel rischio ma, come abbiamo già visto, il gatto non si ferma a soppesare il pericolo: quando una preda attraversa la sua strada deve cacciarla, non può farne a meno.
Può anche capitare che il nostro gatto porti a casa rane catturate nel laghetto del proprio giardino o di quello dei vicini. Impedirgli di continuare a cacciare è impossibile, tuttavia si può cercare di offrire ai poveri anfibi quante più vie di fuga e nascondigli possibili: pile di tronchetti o sassi, piante acquatiche ed erba alta, per esempio. C'è chi attacca al collare di Micio un campanellino o chi si affida ad altri strumenti come il bavaglino per gatti. Personalmente non approvo l'uso di nulla del genere perché anche i cosiddetti collari a sgancio rapido spesso non funzionano a dovere o in modo sicuro. Ogni anno parecchi rifugi accolgono randagi e gatti di casa allo stremo delle forze con una zampa impigliata nel collare (talvolta proprio a sgancio rapido), che ha scavato loro profondi solchi nel collo.
La strage di prede selvatiche può essere contenuta anche con qualche piccola attenzione organizzativa. Sembra incredibile, ma esiste uno studio che dimostra come nei giardini dotati di mangiatoie sopraelevate la mortalità di uccellini sia minore anziché, come ci si aspetterebbe, maggiore. Questo soprattutto se si ha l'accortezza di posizionarle in luoghi dove Micio non abbia possibilità di nascondersi in agguato. Utili deterrenti si dimostrano anche fogli di plastica attorcigliati alla base dei tronchi d’albero per impedirne la scalata, reti sistemate sotto cespugli dai quali potrebbe piombare sugli uccellini scesi a terra per cibarsi, così come piantare arbusti spinosi come agrifoglio e tribolo. (Foto: Pinterest)
lunedì 11 novembre 2019
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
CERCA
NIKIEZORRO
ARTICOLO IN EVIDENZA
L’indole innata del gatto
Il gatto non potrebbe sopravvivere senza l’istinto, senza quei comportamenti così profondamente radicati nella sua natura. L’istinto aiuta g...
ARTICOLI PIÙ POPOLARI
-
Il «gatto rugginoso» (Prionailurus rubiginosus) è uno dei più piccoli rappresentanti della famiglia dei Felidi; nonostante sia sempre stat...
-
In genere i gatti ‘prendono la scossa’ se masticano cavi elettrici, entrano in contatto con cavi scoperti o a causa di fulmini. Non bisogna ...
-
L’Exotic Shorthair è una razza creata dall'uomo, per avere un gatto dal carattere e dall'aspetto del Persiano ma con un mantello men...
-
Vivere con un gatto prevede la necessità di conoscere le sue caratteristiche e le sue esigenze. Il gatto è un animale straordinariamente i...
-
Il nome gatto tartarugato (una variante del gatto calico) deriva dal termine inglese tortoiseshell (a guscio di tartaruga), e viene utilizza...
ARCHIVIO BLOG
-
►
2022
(144)
- dicembre (10)
- novembre (13)
- ottobre (13)
- settembre (13)
- agosto (7)
- luglio (14)
- giugno (13)
- maggio (13)
- aprile (13)
- marzo (13)
- febbraio (12)
- gennaio (10)
-
►
2021
(145)
- dicembre (11)
- novembre (13)
- ottobre (13)
- settembre (13)
- agosto (7)
- luglio (13)
- giugno (13)
- maggio (13)
- aprile (13)
- marzo (14)
- febbraio (12)
- gennaio (10)
-
►
2020
(144)
- dicembre (11)
- novembre (13)
- ottobre (13)
- settembre (13)
- agosto (7)
- luglio (11)
- giugno (13)
- maggio (13)
- aprile (13)
- marzo (13)
- febbraio (12)
- gennaio (12)
ETICHETTE PRINCIPALI
accessori
acqua
addestramento
adozione
affinità
aggressività
alimentazione
amore
anatomia
animali domestici
ansia
anziani
aspetto
astrologia
benessere
caccia
carattere
castrazione
cibo
comportamento
comunicazione
convivenza
crescita
cucciolo
cure
dieta
divertimento
erba gatta
estate
giocare
giochi
graffiare
gravidanza
igiene
instagram
interazione
inverno
leggende
lettiera
libro
linguaggio
litigare
malattie
mantello
microchip
nutrizione
orientamento
origine
parassiti
pelo
pericoli
preda
prevenzione
primavera
problemi
pulizia
randagismo
razze
ricette
sabbietta
salute
sensi
smarrimento
socializzazione
spazzolare
sterilizzazione
stress
sviluppo
territorio
trasportino
unghie
vaccinazioni
vecchiaia
veterinario
viaggiare
vocalizzazione
zampe
COMMENTI RECENTI
MODULO DI CONTATTO
«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Tanti ottimi consigli! Mi mancava quello dei fogli di plastica attorcigliati alla base dei tronchi d'albero!
RispondiElimina