A undici anni Micio è ormai anziano e dai quindici in poi è abbastanza avanti con l'età da poter essere definito, senza tanti giri di parole, vecchio. In queste ultime due fasi della vita il corpo va incontro a cambiamenti che rispecchiano l'invecchiamento generale dell'organismo: il pelo si fa meno brillante, la pelle perde elasticità e il colore può schiarirsi da nero scuro a marrone, fino a incanutirsi. Udito e vista si alterano e, nei casi più gravi, Micio può mostrarsi chiuso in se stesso e meno reattivo. Se anche gusto e olfatto si fanno meno efficienti, può persino perdere l'appetito. Di per sé il gatto ha un ridotto stimolo della sete, ma un individuo ormai anziano può arrivare a una condizione di disidratazione cronica, con conseguente e altrettanto fastidiosa stipsi.
A poco a poco il sonno sostituisce buona parte dell'attività fisica, perché ossa e muscoli si indeboliscono, così come il sistema immunitario, esponendo il gatto alle malattie infettive. La senilità, poi, è spesso accompagnata da un perenne stato di insicurezza e confusione. Vi sono malattie legate all'età che tendono a manifestarsi con maggiore frequenza: tra queste una delle più comuni è l'ipertiroidismo, causato da un tumore alla tiroide che si ripercuote sul metabolismo comportando perdita di peso e un coincidente aumento dell'appetito. Spesso all'ipertiroidismo si associa l'ipertensione alta (ossia la pressione alta), presente anche in caso di insufficienza renale, malattia degenerativa cronica dei reni diffusa nel gatto a causa della dieta altamente proteica. Sete, una maggior produzione di urina - dovuta all'incapacità di concentrarla - e perdita di peso sono alcuni dei sintomi principali.
Anche il diabete comporta un certo calo di peso e una sete accentuata ed è piuttosto comune nei gatti anziani, soprattutto se in sovrappeso da un po' di tempo. Quanto ai disturbi dentali, ne è afflitto circa il 30% dell'intera popolazione felina, ma sono inevitabili negli individui più anziani. La placca prolifera, causando malattie periodiche che, a loro volta, infiammano le gengive, le quali si ritirano rendendo i denti meno solidi. Negli ultimi tempi l'osteoartrosi si è guadagnata un posto d'onore fra le maggiori cause di disagio e perdita di mobilità. La diagnosi è effettuata in primo luogo proprio dal padrone tramite l'osservazione del gatto nell'ambiente domestico: al risveglio è rigido nei movimenti, smette di saltare sulle superfici poste più in alto e si pulisce con minor vigore e accuratezza. Anche il cancro è più diffuso tra gli esemplari anziani: può colpire qualsiasi parte del corpo e talvolta può diffondersi anche agli altri organi.
La cura di un gatto ormai anzianotto prevede la spazzolatura attenta e delicata (per evitare dolore alle ossa, divenute più prominenti) di tutto il corpo e la pulizia della zona intorno al musetto, agli occhi e all'ano, tutti punti che potrebbe faticare a raggiungere da solo. Le unghie ormai non sono più retrattili, perché i muscoli preposti si sono fatti troppo deboli, quindi non dimentichiamo di tagliarle con una certa regolarità per impedire che si impiglino o che crescano all'interno del cuscinetto. Vivere con un gatto anziano, quindi, non significa che dobbiamo cambiare le nostre abitudini: significa solo qualche accortezza, cure adeguate e un po’ di attenzioni in più. In questo modo il nostro amico a quattro zampe ci farà ancora compagnia per molti anni. (Foto: Pinterest)
venerdì 24 aprile 2020
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«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Conviviamo con una gatta anziana che, per ora, non manifesta nessuno dei sintomi normali descritti. Trasmetto comunque il tuo articolo a mia figlia piccola che, pure lei, ha un gatto anziano - ancora di più della nostra - e inizia a vedere alcuni cambiamenti. Grazie Niki!
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