Micio non riconosce recinzioni o pareti come barriere invalicabili, per lui sono solo ostacoli da scavalcare e ogni gatto che si rispetti si spinge ben oltre il giardino di casa. Il gatto sceglie quali territori di caccia i luoghi in cui ha più probabilità di trovare prede adeguate, come per esempio campi appena mietuti o dove si è appena raccolto, ma anche radure formatesi in un bosco perché abbondano di topi. In campagna il territorio di un singolo esemplare può estendersi per oltre diciassette ettari durante il giorno e di notte spesso anche oltre. Un gatto di periferia dotato di collare radiotelemetrico ha coperto addirittura ventotto ettari.
Non bisogna quindi sorprendersi che il pericolo di essere investiti salga ai massimi livelli proprio durante le ore notturne. Di rado sappiamo dove sia stato Micio e quanto lontano da casa, ma non è sbagliato pensare che abbia raggiunto un campo o comunque un buon posto per cacciare. Se desideriamo che non valichi i confini del giardino di casa dobbiamo munirci di una recinzione che sia alta perlomeno un paio di metri e fatta di materiali resistenti. Nel caso decidiamo di utilizzare una rete, è meglio sceglierla con maglie molto strette. In cima è prudente posizionare una copertura che penda verso l’interno con un’inclinazione di circa 45 gradi, in modo che Micio non riesca ad arrampicarsi. Copertura che va orientata verso l’esterno se invece intendiamo tenere lontani gli altri gatti, possibilità da non sottovalutare nelle aree con una nutrita popolazione felina.
Ricordiamo però che in questo modo il nostro gatto potrebbe riuscire a scappare per poi non essere più in grado di rientrare. Chi è bravo col fai da te può munirsi di una doppia copertura. È buona regola informarsi anticipatamente se è necessario un permesso di costruzione per la recinzione che vogliamo realizzare.
Un giardino recintato a dovere tiene lontano le minacce esterne ma non protegge Micio da quelle interne, come per esempio le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. Se scoperte, sono relativamente sicure perché il gatto - così come riesce a caderci - è anche in grado di tirarsene fuori. Se sono coperte, invece, possono costituire un problema, soprattutto se la copertura risulta difettosa.
Anche le piscine senza un'adeguata via d'uscita possono rivelarsi altrettanto mortali. Vi sono poi pericoli più subdoli: un gatto randagio è stato trovato con la testa incastrata nella grata di un tombino. Per liberarlo si è resa necessaria un’anestesia totale, in modo da poter lubrificare il buco e sfilare la testa. Ma un gatto può anche morire affogato nei laghetti da giardino a causa delle reti che impediscono la posa di aironi e altri uccelli. In ultimo, diserbanti e prodotti chimici possono costituire un'ulteriore minaccia per Micio, che solitamente li ingerisce leccandoseli via da pelliccia e zampe. La vita all'aperto è più ricca di piaceri ma anche di rischi. La vita in casa è meno eccitante ma anche meno pericolosa. A noi il compito di scegliere che cosa è meglio per il nostro amico. (Foto: Pinterest)
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