lunedì 5 ottobre 2020

Il rinforzo positivo nel gatto: cos'è e come usarlo

I gatti non dipendono da noi solo per il cibo, per la casa e per le cure mediche. I mici che vivono prevalentemente in appartamento dipendono da noi anche per la loro educazione, per le istruzioni su come comportarsi per vivere in armonia nel nucleo familiare. Anche se i gatti richiedono minore attenzione rispetto ai cani, hanno tuttavia bisogno di un addestramento di base. I gatti, non meno dei cani e dei delfini, si possono addestrare con il cosiddetto rinforzo positivo. Nel caso dei delfini, la ricompensa è il pesce. I gatti reagiscono meglio a premi alimentari di altro tipo.

Il rinforzo positivo si attua offrendo una gratificazione (in forma di cibo) al felino, quando esegue correttamente ciò che gli chiediamo esprimendogli, allo stesso tempo, la nostra soddisfazione dandogli una sorta di segnale, chiamato segnale-ponte. Di solito, è un suono o una parola che nella mente del gatto collega l'azione alla ricompensa (ponte). Facciamo fare al gatto qualcosa e, quando il compito verrà eseguito con successo, comunichiamogli subito il segnale-ponte, seguito dalla ricompensa. 

Un errore comune nell'addestramento dei gatti (e di altri animali) è quando l'addestratore non è abbastanza rapido nel comunicare il segnale: «Bravo! Ecco il premio!». Il segnale sonoro può essere una parola o, come preferiscono molti addestratori, il suono prodotto da un cicalino, tenuto tra l'indice e il pollice. Questi cicalini sono ampiamente utilizzati nell'addestramento dei cani e sono disponibili nei negozi per animali domestici e on-line, dove il più delle volte è possibile reperire anche quelli più piccoli, appositi per gatti. Come per ogni addestramento, osserviamo attentamente il felino e, se ci sembra a disagio, interrompiamo subito. 

Il gatto ha orecchie molto sensibili e, se scopriamo che il rumore del cicalino lo spaventa, proviamo una tattica diversa. Le sedute di allenamento non dovrebbero durare più di cinque minuti e possono essere ripetute fino a tre volte al giorno. Tali sessioni devono essere tenute in un luogo tranquillo, senza la presenza di altre persone, né di altri animali. Funzionano meglio se il gatto è affamato, quindi teniamo a portata di mano cibo a sufficienza! Ricordiamo che il gatto farà quello che vogliamo solo se ne ha voglia. Nessun addestramento conseguirà risultati se Micio non intende fare qualcosa. 

1. Suoniamo il cicalino (clicker) e offriamo subito il premio, senza che il gatto abbia fatto nulla. Ripetiamo più volte. Micio finirà per mettere in relazione il suono con il premio. 

2. Attiriamo il gatto con il cibo e diamogli un comando verbale, come "vieni". Se obbedisce, schiacciamo il cicalino e offriamo il premio. Ripetiamo più volte. Micio assocerà gradualmente l'ordine con il segnale e con il premio. 

3. Ora proviamo senza cibo, solo con il comando verbale. Se il gatto obbedisce in parte, suoniamo il cicalino e diamogli il premio. Lo stiamo incoraggiando a fare la cosa giusta. Alla fine, Micio capirà cosa significa il comando: che otterrà un suono e forse una ricompensa. 

La scelta del tempo è fondamentale nell'uso del cicalino, possiamo guardare una buona dimostrazione su internet, come quelle di Karen Pryor, una delle fondatrici di questo metodo di addestramento, o prendere lezioni da un professionista. Vale la pena ripeterlo: addestriamo il nostro amico quando è vigile e ha fame, per esempio subito dopo sveglio o prima dei pasti. Una volta che gli abbiamo insegnato a rispondere positivamente al comando "vieni" (o "qui"), ci accorgeremo che l'addestramento è più facile di quanto pensiamo, e anche molto divertente! (Foto: Pinterest)

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