lunedì 18 aprile 2022

Razze gatti: il gruppo dei 'selvaggi'

Una delle cose che noi umani troviamo affascinante nel gatto è che, anche nel micio domestico più docile e affettuoso, rimane un po' dello spirito della tigre. In effetti, il mantello a strisce della tigre ritorna in molti dei nostri animali, a rammentarci di continuo la parentela. Un promemoria che si rafforza ogni volta che vediamo un gatto camminare, correre o saltare. La grazia e la potenza sono uguali per grandi e piccoli felini. I nostri gatti hanno scelto di essere addomesticati, ma alle loro condizioni. E sempre mantenendo un po' di spirito selvaggio.

L'apprezzamento per questo tocco selvaggio è evidente nell'interesse di vecchia data per le razze che mantengono l'aspetto ferino: non con le "solite" strisce tigrate dei soriani ma con mantelli a macchie che evocano un altro grande gatto: il leopardo. Una delle razze più controverse di questa categoria è il California Spangled, per il modo decisamente insolito con il quale il suo creatore ha deciso di vendere i suoi micini: il catalogo di Neiman Marcus (un grande magazzino di lusso americano). Al prezzo di 1400 dollari ciascuno, i cuccioli furono argomento di molti accesi dibattiti da parte di chi pensava che vendere animali attraverso un catalogo veicolasse un messaggio sbagliato: ossia che i gatti erano poco più che giocattoli viventi o accessori decorativi. 

Come il California Spangled, la maggior parte dei gatti con un aspetto "selvaggio" non ha in sé una goccia di sangue ferino. Sono il risultato di allevatori che hanno cercato di sviluppare mantelli che assomigliano a quelli dei cugini della savana del gatto domestico. Possiamo inserire in questa categoria l'Ocicat, derivato da incroci tra Siamesi e Abissini e che prende il nome dell'ocelot, al quale assomiglia. L'Egyptian Mau (mau significa gatto in egiziano) è un'altra meraviglia maculata, un gatto adorabile che assomiglia a quelli rappresentati nelle opere d'arte dell'antico Egitto. 

Il Bengala è una variante del tutto diversa: deriva dall'incrocio del gatto domestico con il gatto-leopardo asiatico. Gli appassionati affermano che il temperamento selvaggio è stato eliminato nel corso delle generazioni facendo accoppiare solo i Bengala di indole più socievole e amichevole, anche se rimane l'aspetto del felino selvaggio dal quale deriva. Il temperamento di queste razze più "selvatiche" in genere sta un po' a metà strada tra i gatti iperattivi e quelli più paciosi. Non sono placidi perdigiorno, ma non sono nemmeno iperattivi. Sono gatti perfetti per chi ama l'aspetto di un leopardo in una "confezione" maneggevole e affettuosa. (Foto: Pinterest)

0 commenti:

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.