lunedì 29 agosto 2022

Razze gatti: il Siberiano delle foreste

Si ritiene che questa razza possa essere la progenitrice di tutte le razze a pelo lungo, compresi i Persiani originari e gli Angora. Non si sa esattamente quando avvenne la mutazione del mantello, ma ci sono alcuni elementi che fanno supporre che i Siberiani siano apparsi più di mille anni fa e che da allora non ci sono state che delle piccole modifiche e che l'aspetto tabby dei suoi avi selvatici sia rimasto. Il suo colore tradizionale è il golden tabby. La caratteristica tigrata è comunque presente in tutti i gatti Siberiani.

Alcune ricerche nell'ex Unione Sovietica hanno dimostrato che la maggior incidenza del gene del pelo lungo era riscontrabile nelle zone vicine a San Pietroburgo; altri studi hanno rilevato tracce di primitivi Siberiani nelle regioni più a Nord del paese. Fu descritto per la prima volta, nel 1925, sulla rivista naturalistica Brehms Tierleben fra i gatti a pelo semilungo del Caucaso. Riguardo alle origini, si pensa che il colosso siberiano altro non sia che un incrocio fra il gatto domestico, importato dai coloni russi in Siberia, e il gatto selvatico dei monti Urali e dell'altopiano della Siberia centrale. 

In Europa quella del Siberiano è una razza di recente scoperta. Il primo esemplare fu importato da Leningrado in Germania nel 1989 da due allevatori: Hans e Betti Schulz. È merito dell'allevatrice Elisabeth Terrell e di David Boehm se il Siberiano si è diffuso anche negli Stati Uniti, dove ha conquistato il Guinness dei primati 'rubandolo' al colosso d'America: il Maine Coon. Per il mantello del Siberiano sono ammessi tutti i colori e le relative combinazioni; sono, invece, escluse le categorie pointed. Nei soggetti tigrati è ammesso il colore bianco sul mento, il petto e lo stomaco; il colore deve apparire intenso e vivace. 

L'eccezionale consistenza del mantello ha consentito alla razza di far fronte alle gelide temperature di quelle regioni. Il corpo è lungo e molto muscoloso con zampe robuste. La testa grande e rotonda con folte basette di pelo sulle guance. Il collo, molto muscoloso e possente, è di lunghezza media. Gli occhi sono grandi, ovali e leggermente obliqui; il colore tipico che li caratterizza è un giallo-verde intenso. Le orecchie sono di dimensioni medie, rivolte all'esterno e con punte arrotondate. La coda è larga e robusta, con punta arrotondata. 

Il Siberiano ha una cute molto spessa e possiede un efficientissimo sistema di termoregolazione, abbondanti ciuffi di pelo sulle orecchie (come la lince) e tra le dita delle zampe (per non sprofondare nella neve). Il pelo esterno è vigoroso, abbondante e leggermente unto, il sottopelo folto è impenetrabile ai venti più sterzanti; alla nascita è corto e si sviluppa nei tre mesi successivi. D'estate va incontro a una muta spettacolare: sembra un gatto a pelo corto! 

Nel programma di selezione della razza gli allevatori hanno posto un accento particolare al suo aspetto selvaggio, ma stanno ancora combattendo con la sua indole ribelle. Per questo consigliano di instaurare con lui, fin dall'inizio, un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco, e raccomandano di concedergli continue manipolazioni, coccole e attenzioni fin dalla più tenera età. Bisogna fare attenzione a un'eventuale convivenza con animali di piccola taglia che possono risvegliare il suo istinto di cacciatore. 

Simile nel carattere al Norvegese, il Siberiano è un gatto abbastanza diffidente, anche se sembra gradire la compagnia dell'uomo; il temperamento di questo gatto corrisponde al suo aspetto, fiero e deciso. È una razza che non si adatta facilmente a vivere in città e che preferisce gli ampi spazi dove poter girovagare a proprio piacimento. Il mantello, grazie al pelo grasso, pesante e idrorepellente, difficilmente si infeltrisce. Bastano poche spazzolate, da intensificare durante la muta, per mantenerlo in ordine. (Foto: Pinterest)

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