I mutamenti delle razze più popolari

All'inizio della sua convivenza con l'uomo il gatto era apprezzato per la sua abilità nel cacciare i topi e per la sua gradevolezza come animale di compagnia; solo in un secondo tempo è stato applicato il criterio dell'allevamento e della selezione a fini prevalentemente estetici. Verso la metà del XIX secolo, in Inghilterra, gli estimatori dei gatti iniziarono a compiacersi delle caratteristiche dei loro beniamini, cercando di migliorarle e selezionarle. La prima vera esposizione felina si svolse al Crystal Palace di Londra nel 1871.

Successivamente furono fondate associazioni per regolamentare le esposizioni e l'allevamento del gatto. Nel 1887 venne fondato in Inghilterra il primo National Cat Club e in seguito sorsero anche negli altri paesi numerose associazioni feline. Grazie all'allevamento selettivo protratto nel tempo per controllare particolari caratteristiche, ad esempio la lunghezza del pelo, è possibile creare una razza di aspetto completamente diverso. 

L'Angora Turco è considerato il progenitore del Persiano a pelo lungo, ma ormai le due razze non si somigliano più. Negli ultimi cento anni i Persiani sono effettivamente cambiati moltissimo. Le prime fotografie di gatti Persiani vincitori di concorsi mostrano soggetti con mantelli molto più corti di quelli che vediamo oggi. Anche i loro musi erano molto diversi a quel tempo, relativamente affilati e allungati, piuttosto che larghi e piatti. 

La forma del muso del Siamese, invece, si è modificata in modo del tutto diverso, sempre a causa dell'allevamento selettivo. La specialissima faccia triangolare della razza attuale è diversa da quella dei primi Siamesi apparsi in Occidente, che avevano facce molto più tondeggianti e occhi più grandi e meno obliqui. Oggi alcuni allevatori stanno tentando di ristabilire l'aspetto originale del Siamese, e chiamano i loro gatti Siamesi Applehead (‘testa a mela’) o Siamesi Old-Style (‘all'antica’) per evitare confusioni con quelli più comuni oggigiorno. (Foto: Pinterest)