Dato che un tempo l’alto tasso di mortalità felina entro i dieci anni di età era dovuto a malattie infettive, si ritiene che la ragione più ovvia delle migliori condizioni di salute dei gatti sia la pratica della vaccinazione, seguita dalla sterilizzazione. Costrette a partorire tre o quattro volte all’anno, le femmine non vivevano certo a lungo. È accaduto a Molly, una femmina tigrata che ha partorito per due volte nel giro di pochi mesi perché i proprietari l’hanno fatta sterilizzare in ritardo. La poverina è letteralmente morta di sfinimento poco dopo aver messo al mondo la seconda cucciolata. I maschi non castrati prima o poi contraevano malattie anche molto pericolose come il virus dell’immunodeficienza felina (FIV), di facile trasmissione durante i litigi ma anche durante l’accoppiamento perché, come sappiamo, a un certo punto il maschio morde la femmina sul collo. La sterilizzazione di entrambi i sessi ha quindi diminuito le nascite incontrollate e indesiderate e contribuito in modo concreto a salvare la vita di chi ne è stato oggetto.
Per Micio, proprio come per noi, con l’età tutto comincia a rallentare. Spesso si sente dire che i gatti vivono più a lungo dei cani perché fanno poco o niente! Di certo dormono molto. C’è chi ha studiato le abitudini di un esemplare anziano per ventiquattro ore, trovandosi a lottare col sonno mentre il gatto ha continuato a dormire serafico per ben sedici ore!
Le migliori condizioni di vita e le maggiori cure hanno fatto sì che gatti con un’età compresa fra i dieci e i diciannove anni siano ormai molto diffusi e che gli esemplari di oltre vent’anni non siano poi così rari.
Secondo il The Guinness Book of Pet Records (opera dedicata ai record degli animali domestici e pubblicata negli anni Novanta) la gatta più longeva è stata Ma, che è arrivata alla bellezza di trentaquattro primavere (e cinque mesi). Il «Daily Telegraph» ha indetto un’indagine fra i lettori e la palma del vincitore è andata a una gatta che viveva in una fattoria e aveva trentadue anni. Secondo l’associazione britannica no profit Feline Advisory Bureau è possibile fare una sorta di equivalenza fra gli anni umani e felini, per cui: 10 anni felini = 56 anni umani, 15 anni felini = 76 anni umani e 20 anni felini = 100 anni umani.
Di che cosa hanno bisogno i mici più anziani per continuare a vivere allegri e felici? Di un buon veterinario, ovviamente (proprio come noi abbiamo bisogno di un buon medico). Chi, quando Micio era ancora giovane, ha provveduto ad assicurarlo con una buona compagnia, stipulando un contratto che prevede cure lungo tutta la vita senza costi aggiuntivi, ora si trova nell’invidiabile posizione di non doversi preoccupare del lato economico della faccenda. Inutile cercare di correre ai ripari quando la vecchiaia incombe, anche se in alcuni paesi, come per esempio il Regno Unito, esistono associazioni che si offrono di curare a proprie spese gli animali di chi vive in comprovate ristrettezze economiche.
Le vaccinazioni e soprattutto quelle contro le malattie infettive più comuni sono indispensabili per una vita lunga e in salute, anche per gli esemplari che vivono sempre in casa. Certo è impossibile immunizzare Micio contro tutte le malattie esistenti, per questo un buon veterinario approfondisce prima il discorso con i proprietari. Da appuntare sulla lista anche i controlli regolari. Nel gatto la vecchiaia porta spesso con sé problemi quali ipertiroidismo e insufficienza renale, oggi facilmente individuabili. Per fortuna di Micio, poi, esami del sangue e controllo della pressione sono ormai di routine, ma in passato molti gatti hanno perso la vista per via dell’ipertensione. (Foto: Pinterest)
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