I gatti sono degli innati maestri di yoga: sanno per istinto come stiracchiarsi nel modo giusto. Stirarsi riduce la tensione e la rigidità muscolare, migliora la circolazione sanguigna e linfatica e accresce la flessibilità e la capacità di movimento. Sottoporre regolarmente i nostri piccoli felini a sedute di stretching passivo, accresce notevolmente il loro benessere psico-fisico. Accarezzare il nostro gatto è un’attività indubbiamente molto piacevole che fa bene a noi e a lui. Ma per poter trasformare una semplice seduta di coccole in un vero e proprio massaggio rigenerante e rilassante per il corpo e la psiche dell'animale, occorre rispettare alcuni semplici principi.
Come eseguire il massaggio
1 Adagiamo Micio su un fianco, sopra un tappeto o un cuscino, in un luogo tranquillo e privo di distrazioni.
2. Per un appoggio ottimale, stringiamo la zampa anteriore sia sopra che sotto l'articolazione.
3. Solleviamo la zampa e portiamola lentamente verso la testa, mantenendo la posizione per cinque secondi.
4. Flettiamo la zampa verso la coda. Fermiamoci non appena percepiamo resistenza e manteniamo la posizione per cinque secondi.
5. Ripetiamo con l'altra zampa anteriore, in seguito passiamo a quelle posteriori.
6. Aumentiamo gradualmente il tempo di allungamento fino a dieci-quindici secondi. Qualora Micio dia segni di disagio, riduciamo la pressione e il tempo di allungamento.
Alcune regole
Quando avremo viziato Micio con lo stretching saremo pronti a diventare i suoi massaggiatori professionali. Il massaggio è una moda recente tra gli amanti dei gatti, che comprendono come la somministrazione del giusto tocco terapeutico ai loro animali comporti benefici per la salute, il legame affettivo e il comportamento.
Si - avviciniamoci al gatto lentamente e parliamo in tono tranquillizzante.
Si - lasciamo che sia il gatto a scegliere il momento e il luogo.
Si - laviamoci le mani ed evitiamo oli, creme o lozioni.
Si - prestiamo attenzione a bozzi, tagli, pulci o zecche.
Si - massaggiamo i muscoli in direzione del cuore, per favorire un sano flusso sanguigno.
Sl - prestiamo attenzione alle reazioni del gatto. Se ciondola, ci guarda con occhi assonnati o magari si addormenta, il tocco è quello giusto. Se inizia a dimenarsi, oppone resistenza e cerca di scappare, concludiamo la sessione.
Si - se ne abbiamo la possibilità, iscriviamoci a un corso di massaggio per gatti. Gli insegnanti migliori sono massaggiatori qualificati in possesso di un'ulteriore specializzazione in massaggio per gatti.
No - non massaggiamo con i piedi, non importa quanto abili siano le nostre dita!
No - non esercitiamo una pressione eccessiva.
No - non eseguiamo un massaggio quando siamo stressati o contrariati. I gatti percepiscono i segnali del nostro corpo.
No - non massaggiamo direttamente su una ferita aperta o su un punto di un recente intervento chirurgico. Massaggiamo invece sopra e sotto la zona, per stimolare il flusso sanguigno e l'apporto di sostanze nutritive.
Magiche carezze
Cerchi: muoviamo le dita descrivendo dei piccoli cerchi in senso orario o antiorario.
Colpetti: immaginiamo di spazzar via con delicatezza delle briciole da una tavola e avremo afferrato il concetto di questo movimento.
Scivolate: movimenti fluidi e continui dalla testa alla coda.
Impasti: tocchi leggeri che partono dal palmo e finiscono con le dita, per accarezzare la spina dorsale.
Carezze: muoviamoci lentamente lungo il corpo dell'animale, esercitando una pressione lievissima, lieve e media. (Foto: Pinterest)
lunedì 8 ottobre 2018
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«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Articolo molto utile e da rileggere più volte!
RispondiEliminaAdoro fare i massaggini ai nostri morbidi mici e concordo con Perla!
RispondiElimina