Attenzione al collarino!

Se permettiamo a Micio di uscire, meglio munirlo di un collarino, utile per identificarlo - se sprovvisto di microchip - ma anche per sistemarci l'eventuale chiave magnetica che consente l'accesso alla gattaiola. Ne esistono di svariate forme e di una vasta gamma di materiali, alcuni anche catarifrangenti, molto utili per le uscite notturne. L'unica caratteristica davvero irrinunciabile è la facilità di rottura in caso di forte pressione, così che il gatto possa liberarsi agevolmente se dovesse restare impigliato da qualche parte. Molti modelli hanno una sezione elastica, che però si rileva efficace solo se si tira abbastanza da permettere alla testa di passare.

La soluzione migliore è un dispositivo di rottura che scatta se sottoposto a una tensione adeguata, cioè il peso del gatto. Un collare troppo largo può rivelarsi pericoloso e causare ferite, quindi prestiamo particolare attenzione quando lo allacciamo per la prima volta. Micio potrebbe infatti contrarre i muscoli del collo, quindi ricontrolliamo dopo alcuni minuti e, se necessario, risistemiamo. La giusta misura permette di infilare non più di due dita tra collare e collo. A questo punto tagliamo l'eventuale eccesso di materiale, lasciandone al massimo uno o due centimetri. Facciamo indossare al nostro peloso il collare per la prima volta subito prima del pasto o di un gioco, affinché si distragga velocemente.

Nel caso usciamo per una passeggiata agganciamo il guinzaglietto a una pettorina apposita e mai direttamente al collare. Ci sono in vendita anche collari muniti di dispositivi sonori, di regola una campanellina, che possono mettere sull'attenti uccellini e roditori, le prede preferite di Micio. La caccia, tuttavia, è un'attività profondamente radicata nei gatti, che sia necessaria o meno per la loro sopravvivenza. Un gatto affamato caccerà per integrare la sua dieta, uno ben nutrito catturerà e giocherà con la sua preda. (Foto: Pinterest)