Per capire meglio come è strutturato l'apparato digerente nei gatti possiamo suddividere il processo digestivo in tre momenti fondamentali, a partire dall'ingestione dei cibi fino alla loro trasformazione in energia, in un percorso che dalla bocca ci porta fino al fegato. Bocca, denti e lingua sono gli organi deputati allo svolgimento della prima fase. La bocca è piccola, ma molto ampia all'interno. Proprio come i loro antenati, i gatti si nutrono lacerando la carne della preda e inghiottendone dei pezzi interi, a differenza dei cani che masticano a lungo il cibo per triturarlo prima di introdurlo nello stomaco.
La lingua è fornita nella parte superiore di papille cornee uncinate, utili per ‘raspare’ il mantello rendendolo pulito e lucido, ma anche per far sanguinare più copiosamente le ferite delle prede. Nei gatti la saliva svolge la funzione principale di lavare il cibo che, passando attraverso l’esofago, arriverà nello stomaco e nell'intestino tenue dove subirà il processo digestivo a opera dei succhi gastrici. Lo stomaco felino, posto tra esofago e intestino tenue e a loro collegato tramite due sfinteri, si dilata e restringe in base alla quantità di cibo ingerito arrivando anche a sfiorare la capacità di 400 ml.
La trasformazione del cibo in chimo viene effettuata da una secrezione acida, coadiuvata dall'intensa attività motoria delle pareti dello stomaco. A questo punto la pepsina, un enzima prodotto dalle cellule della mucosa gastrica, separa le proteine. Gli animali carnivori producono grandi quantità di acido cloridrico per digerire la carne. Sempre grazie alle contrazioni muscolari, il cibo passa ora nell'intestino tenue dove continua il processo digestivo finché gli elementi nutritivi assorbiti dalla parete dell’intestino passano nel fegato tramite il sangue.
Con un peso che può variare da 80 a 150 g, il fegato è decisamente l’organo più voluminoso del gatto. Composto da sette lobi, ha principalmente il compito di terminare la funzione digestiva trasformando gli elementi nutritivi in acidi grassi essenziali e aminoacidi e di scindere tutte le tossine destinate a essere eliminate, anche se nel gatto questo processo risulta più lento che in altre specie. Per svolgere al meglio le sue funzioni il gatto ha bisogno delle proteine animali il che lo rende un animale sostanzialmente carnivoro contrariamente al cane che, una volta addomesticato, si è trasformato nel corso dei secoli in un onnivoro.
Per quanto si tenda a umanizzarli, i gatti restano differenti da noi per molti aspetti. Basti pensare che se per un uomo la norma sono tre pasti al giorno, un gatto può mangiare anche sedici volte. I gatti, infatti, amano consumare il cibo in piccole quantità più volte durante il giorno e la notte. Una delle ragioni per cui consuma tanti piccoli pasti è legata al suo rapido processo digestivo: quello umano dura dalle 30 alle 48 ore, quello felino non più di 14 ore.
Le restrizioni alimentari che riguardano, per qualunque ragione, la nostra dieta non devono assolutamente influenzare quella del gatto: alcuni cibi, come la carne, sono essenziali per il buon funzionamento del suo metabolismo. Da ricordare anche che lo stomaco del gatto ha un pH sei volte più acido rispetto al nostro per cui evitiamo di somministrargli dei fermenti lattici. Per i nostri piccoli felini l'erba gatta è utilissima come depurativo assai sfizioso. (Foto: Pinterest)
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