venerdì 15 maggio 2020

Gatti e cibo: la perdita dell'appetito

In occasione di una malattia si può avere una perdita dell'appetito (anoressia) o una perdita parziale (inappetenza). Ad esempio, sia nel corso di disfunzioni renali, in cui nel sangue si accumulano delle sostanze tossiche, che nelle malattie che provocano la febbre, viene attaccato il centro dell'appetito che si trova nel cervello. Nelle malattie respiratorie gravi, il gatto perde la capacità di annusare o di gustare il cibo e quindi incontra gravi difficoltà a mangiare. Se il gatto ha male in gola o in bocca (per esempio a causa della caduta di un dente o di ulcere), o se ha male in qualche altra parte del corpo (a causa di fratture), si rifiuterà di mangiare.

Alcuni gatti, specialmente di razza (siamesi o birmani), a volte si rifiutano di mangiare per diversi giorni dopo aver superato una malattia grave o un intervento chirurgico importante. Micio può perdere l'appetito, anche se temporaneamente, in seguito a shock psicologico: quando deve cambiare abitazione, quando viene ricoverato in clinica, quando lo si porta in pensione, quando nell'ambiente si inseriscono altri animali o membri familiari, in presenza di forti rumori (temporali, botti, ecc.) o semplicemente quando si sposta la sua ciotola del cibo.

Molti gatti si rifiutano di mangiare se si sentono osservati, in special modo da individui che non fanno parte della famiglia. Inoltre, se non sono abituati a essere toccati, come quelli di campagna, non mangiano se qualcuno gli si avvicina a una distanza inferiore alla cosiddetta 'distanza di combattimento', che corrisponde a circa due metri. Naturalmente i gatti maschi possono essere distratti nel mangiare dalla presenza nei dintorni di una gatta in calore. Infine, alcuni soggetti dimostrano un'avversione verso certi alimenti e a volte preferiscono 'morire di fame' piuttosto che mangiarli.

Se Micio è malato, ansioso, o semplicemente esigente, bisogna ricordare che un rifiuto completo del cibo può avere conseguenze anche gravi. Se il motivo per cui non mangia è causata da una malattia, il nostro veterinario potrà modificare il regime alimentare del gatto. Nei casi più estremi, i veterinari possono prescrivere farmaci che agiscono come stimolanti dell'appetito o raccomandare una alimentazione liquida da somministrare attraverso una siringa, o ricoverare il gatto e iniziare una terapia di sostegno tramite farmaci per via endovenosa.

Quando la malattia non è la causa della mancanza di appetito nel gatto, potremmo agire direttamente con qualche tecnica. Ci sono alcuni alimenti, come il fegato o il tonno in scatola, che agiscono come stimolanti dell'appetito nei gatti. Questi alimenti vanno però dati in piccole quantità in quanto potrebbero danneggiare la salute del gatto, provocando una carenza o un eccesso di alcune vitamine. Proviamo a incoraggiare il gatto a mangiare cibo in scatola commerciale, magari riscaldandolo o miscelandolo con olio di pesce, brodo, o uovo cotto.

Se Micio non mangia ancora, prendiamo il cibo ormai diventato secco e buttiamolo via: se il cibo viene lasciato indurire, il gatto si abituerà a evitarlo in futuro. Se per caso il nostro felino ha mangiato esclusivamente cibo umano, inizialmente bisogna mescolarlo con il cibo per gatti fino a quando mangerà solo cibo per gatti. Molti esperti raccomandano la rotazione della dieta nel gatto tra due o tre marche diverse e da due a quattro volte l'anno. Questa pratica può contribuire anche a ridurre al minimo lo sviluppo di allergie alimentari e problemi intestinali. (Foto: Pinterest)

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