La convinzione che i gatti siano in grado di prevedere il tempo è particolarmente radicata presso le comunità di pescatori, forse perché il loro lavoro dipende molto dalle condizioni atmosferiche. Anche in Francia questa idea in passato era generalmente accettata, e si credeva che le diverse attività dei gatti indicassero i cambiamenti della meteo. Se un gatto si passava una zampa dietro un orecchio mentre si puliva si preannunciava pioggia; se si sfregava il naso, oppure correva per tutta la casa graffiando i cuscini, si prevedeva vento.
Se starnutiva, ci si aspettava per lo più pioggia, ma il fatto poteva avere anche altri significati premonitori: un gatto che starnutiva nel giorno del matrimonio di una ragazza era di buon auspicio per il futuro, ma se gli starnuti erano tre di fila preannunciavano raffreddore per tutta la famiglia. I pescatori inglesi dello Yorkshire credevano che i gatti potessero non soltanto prevedere il tempo, ma anche influenzarlo. I gatti neri erano tenuti in casa mentre i pescatori erano fuori, perché si temeva che potessero scatenare delle tempeste e mettere in pericolo la navigazione.
Anche oggi parecchie persone sono convinte che i loro felini possano prevedere i temporali. I gatti manifestano spesso un’avversione innata per i tuoni e danno segni di irrequietezza quando si avvicina un temporale. Possono diventare frenetici e rifiutare di calmarsi, o tentare di trovare un riparo. Alcuni gatti diventano aggressivi e rifiutano di farsi toccare. Quasi certamente riescono a percepire i cambiamenti atmosferici che precedono una tempesta, e il fine udito di cui sono dotati forse può permettere loro di sentire i tuoni molto prima di noi.
Una sensibilità che può trovare spiegazione anche nello straordinario comportamento di certi gatti durante la Seconda Guerra Mondiale. Molte testimonianze riferiscono che quando si verificavano i bombardamenti alcuni felini avvertivano i loro padroni del pericolo prima ancora che suonassero le sirene di allarme. Emblematica la storia di Sally, una gatta bianca e nera che viveva nella zona dei docks, a est di Londra. Quando era imminente un bombardamento iniziava a grattare la maschera antigas appesa all'ingresso e correva fuori, toccando con le zampe la porta del rifugio antiaereo. Quando il suo padrone era al sicuro, Sally andava a chiamare i vicini, ed entrava nel rifugio solo quando era certa che fossero tutti in salvo.
Il continuo desiderio di interpretare il comportamento dei gatti è dovuto, oltre che alla curiosità, alla convinzione che essi abbiano una percezione del mondo esterno più acuta della nostra. Sicuramente in natura una capacità istintiva di prevedere il tempo rappresenterebbe un grande vantaggio per i gatti, ma questo sarebbe possibile se fossero in grado di percepire non solo le variazioni della pressione atmosferica ma anche quelle dell'umidità.
Molti proprietari di gatti hanno appurato che i felini comunicano telepaticamente; è un fenomeno che si manifesta con la semplice previsione del ritorno a casa del padrone, con l’avviso di un pericolo e ‘sentono’ se stiamo poco bene. Storie di gatti smarriti che riescono a ritrovare la strada per tornare a casa percorrendo enormi distanze, si potrebbero spiegare come casi di telepatia fra esseri umani e mici, e non sarebbero solo i sensi ipersviluppati dei felini a riportarli a casa. (Foto: Pinterest)
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