Una volta che il gatto obbedirà al comando "stai" (articolo Seduto, Micio seduto), potremo passare a "vieni qui". Si rivelerà un utile comportamento che ci permetterà di far rientrare il micio quando è necessario, ma può avere senso anche nel rapporto con un felino del tutto casalingo. Ormai abituato al collegamento fra un ordine e un premio, il gattino sarà felice di apprendere una nuova variante della procedura. Stavolta non c'è bisogno di un tavolo e di una sedia, ma solo di un posto tranquillo e di nuovi premi alimentari.
Le sedute di addestramento non dovrebbero durare più di cinque minuti e limitarsi a non più di due o tre volte al giorno. Osserviamo le reazioni del micio, per assicurarci che si divertirà mentre si allena. Concludiamo ogni seduta con lodi e coccole. Se al nostro amico piace uscire, è una buona idea rafforzare la sua reazione al comando "vieni qui", lasciandolo uscire di casa mezz'ora prima del pasto. Quando entra nella gattaiola o apre la porta teniamoci pronti con il cibo e, naturalmente, complimentiamoci con lui. Se non è l'ora della pappa, facciamo la stessa cosa di tanto in tanto, richiamandolo in casa per offrirgli un bocconcino di cibo.
1. Mettiamo il gatto per terra, pronunciamo il comando "stai" con tono tranquillo e poi, quando starà seduto o disteso pacificamente, allontaniamoci di almeno due metri e fermiamoci.
2. Aspettiamo qualche secondo, poi diciamo in tono allegro "vieni qui", seguito dal suo nome.
3. Se il gatto obbedisce, diamogli una ricompensa, insieme a lodi entusiastiche e coccole. Ripetiamo l'operazione, ma questa volta aspettiamo un po' prima di impartire l'ordine "vieni qui".
Quando addestriamo il piccolo felino, non permettiamo che l'esasperazione o il cattivo umore si facciano strada nella nostra voce. Non dobbiamo mai rimproverarlo. Manteniamo la voce calma e suadente. (Foto: Pinterest)
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«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Vorrei provare con Stifeli, ma lui è mooooolto libertino ;-D
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