Le uscite estive sono l'occasione perfetta per arrampicate sugli alberi e passeggiate su cornicioni, muretti, luoghi ad altezze più o meno considerevoli. I padroni si spaventano e temono per l'incolumità dei loro amici con la coda. In realtà, i gatti sono abili equilibristi che non soffrono di vertigini e che possono cadere da grandi altezze senza riportare serie conseguenze. I gatti non soffrono propriamente di vertigini ma, a seconda della loro età, mostrano timore o sicurezza nei confronti del vuoto. Si tratta di una paura, della percezione del rischio più che di un disagio.
Anni fa, l'etologo Eibl Eibesfeldt condusse un esperimento servendosi di una struttura fatta di una scala e una passerella in vetro trasparente. Il gattino, trovandosi nei pressi della placca di vetro, percepiva il vuoto, si immobilizzava e tentennava. Il gatto adulto, invece (meglio se giovane), mostrava maggiore intraprendenza e avanzava con prudenza. Altro discorso è quello legato alle cadute. Paradossalmente, nei limiti, il gatto rischia di più cadendo da altezze contenute che da altezze notevoli.
Ciò è dovuto allo spazio di cui un gatto hai bisogno per girarsi nel vuoto, 'aprirsi' il più possibile attuando una sorta di 'effetto paracadute' e atterrare sulle zampe. Altezze davvero incredibili (con gatti sopravvissuti alla caduta) si registrano di continuo. In particolare, si hanno notizia di felini sopravvissuti a voli di oltre 10 piani. Un altro rischio a cui il gatto può andare incontro durante le uscite estive è quello di smarrirsi. Spesso, infatti, nelle case di vacanza si lascia al gatto la possibilità di muoversi liberamente; di conseguenza può capitare che esca dal nostro residence o giardino.
In un caso di questo tipo, per permettere a chi lo trova di rintracciare il padrone, cosa si può fare? Al di là del fatto che ormai tutti i nostri pet devono essere microchippati, oggi si trovano prodotti davvero per tutti i gusti che ci possono aiutare a evitare incresciosi inconvenienti. Fashion e moda a parte, il consiglio più utile è quello di scegliere un collarino leggero, magari di quelli in cuoio con interno felpato o in gomma. Non si deve temere che lo soffochi: è necessario che tra il collarino e il collo del gatto passi agevolmente un nostro dito.
Piuttosto ci si deve assicurare di controllarlo spesso, soprattutto se il gatto è in fase di crescita. Fatta la scelta, è opportuno scrivere i propri dati con un pennarello indelebile direttamente sul collarino e di non mettere al collo di Micio nulla che penzoli, tanto meno un fastidioso sonaglietto. Come abbiamo dunque visto, il collare per gatti è un utile accessorio. Per esempio, quello catarifrangente gli permette di essere visibile anche nelle ore più buie. (Foto: Pinterest)
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