Randagio o di razza, cucciolo o adulto, domestico o selvatico, a pelo corto o a pelo lungo? Sono molte le decisioni da prendere prima di adottare un gatto. Anche se poi, alla fine, dalle statistiche risulta che circa la metà delle persone che ne adotta uno non prende nessuna di queste decisioni. È quasi sempre il gatto che sceglie di unirsi al nostro gruppo familiare o ci viene regalato da qualche vicino di casa.
La scelta di un gatto in base alla razza, al sesso o all'età è una questione del tutto personale. Per quanto riguarda il sesso, poiché la maggior parte è o sarà sterilizzata (un procedimento questo che riduce le differenze di comportamento), il fatto che sia femmina o maschio non è importante come per altri animali, come ad esempio il cane.
Un gatto domestico adulto arriva in casa già addestrato all'uso della lettiera, ma la scelta di un determinato luogo per fare i bisogni è così istintivo nei gatti, che molti piccoli riusciranno ad interpretare immediatamente le nostre esigenze col verificarsi di pochi incidenti significativi. È vero che gli adulti giungono in casa con una personalità già formata, mentre i gattini sono ancora malleabili e più disposti ad adattarsi alle nostre abitudini.
Le bacheche e il personale delle cliniche veterinarie costituiscono un valido punto di partenza per chi ha intenzione di adottare un gatto. Stiamo attenti, invece, ai negozi di animali. Molti non osservano le misure d'igiene e sono notoriamente luoghi in cui un gatto ha maggiori probabilità di prendere un'infezione, come per esempio l'influenza felina.
Personalmente, non mi fiderei troppo nemmeno degli annunci in rete o sui giornali. Assicuriamoci che provengano da proprietari onesti o centri fidati, e che alle spalle non ci siano speculatori con intenti puramente commerciali. I centri di raccolta, se gestiti bene, sono fantastici. Purtroppo ce ne sono altri tremendi, soprattutto quelli gestiti da quelle persone che hanno l'ossessione di raccogliere randagi.
Sia che si tratti di un gattino, di un adulto addestrato, di un randagio o di un vero e proprio gatto selvatico, quanto più saremo preparati al suo ingresso in casa, tanto più serena sarà la convivenza. Se abbiamo intenzione di andare in un rifugio per gatti e di adottarne uno abbandonato, prepariamoci ad affrontare una sorta di test di compatibilità personale. Non abbiamo paura e teniamo a portata di mano la nostra lista di domande.
Chiediamo se il gatto è stato visitato e se gli è stato rilasciato un certificato di sana costituzione. Se è provvisto di microchip, se è stato vaccinato sterilizzato e trattato contro i parassiti esterni e interni. Se nel centro d'accoglienza è stato sistemato da solo per ridurre il rischio di infezioni.
Chiediamo se ha già un nome e se è stato allevato in un contesto familiare o se invece proviene da una famiglia di randagi. Facciamoci dire, infine, se ha ricevuto una valutazione di tipo psicologico e se il centro continuerà a garantire assistenza per eventuali problemi comportamentali. (Foto: Pinterest)
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