lunedì 7 giugno 2021

Comportamenti aggressivi nel gatto

Per gli animali, l'aggressione è una componente normale del comportamento. Armato di artigli e canini, il gatto è un combattente che non ha quasi rivali. Le sue aggressioni sono temibili ma rare. Hanno luogo quando sono fallite tutte le altre strategie. Di norma l'aggressione si svolge in tre fasi: la minaccia, l'aggressione con graffi e/o morsi, la fine delle ostilità quando uno dei due combattenti fugge. In effetti, diversamente dal cane, Micio non ha una posizione di sottomissione in grado di inibire l'aggressività del suo avversario. Quando si corica sulla schiena, lo fa per attaccare meglio.

Le cattive condizioni in cui è cresciuto (separazione precoce dalla madre, difficoltà di socializzazione, assenza di controllo dei morsi e dei graffi...) e condizioni di vita insoddisfacenti (sovrappopolazione, mancanza di spazio, assenza di attività...) possono favorire la comparsa di comportamenti aggressivi. 

L'aggressione da irritazione è provocata dal dolore, da frustrazione (privazione del cibo) o da costrizione, come la spazzolatura o semplicemente una seduta di carezze troppo lunga. L'ansia riduce la soglia di tolleranza del gatto e favorisce le aggressioni da irritazione. Micio si lamenta, soffia poi morde o graffia se non ottiene il risultato desiderato; nel caso del gatto che morde quando viene accarezzato, l'attacco imminente può essere preannunciato da un semplice sbattimento di coda. A forza di ripetizioni, cessa la fase di minaccia e il felino attacca senza preavviso. Più il gatto è stato manipolato nella sua infanzia, più la sua soglia di tolleranza al contatto sarà elevata e migliori saranno i suoi rapporti con gli umani. È ovvio che i medici veterinari sanno come evitare le manipolazioni che possono determinare dolore. 
 
L'aggressione da paura si innesca in presenza di un pericolo o quando lo si percepisce. La paura getta il gatto in uno stato di vigilanza e aumenta la sua capacità di reazione. Spinge alla fuga o all'offensiva. Questo genere di aggressione è ancora più pericolosa quando Micio non ha il controllo della situazione. Si manifesta quando il felino si sente minacciato, per esempio, allorché il suo aggressore supera la distanza critica senza che l'animale possa fuggire. È il caso, ad esempio, in cui Micio è inseguito da alcuni bambini ed è intrappolato sotto un mobile, contro la recinzione di un giardino o in un portone. Il gatto è in posizione difensiva, coricato sul fianco, le orecchie appiattite all'indietro e le pupille dilatate. Soffia, si lamenta e può urinare e fare i suoi bisogni. Se i bambini tentano di accarezzarlo - anche in modo gentile - morsi e graffi sono garantiti. Per evitare questo tipo di aggressione, bisogna sempre lasciare al gatto una possibilità di fuga e fare in modo che impari a riconoscere i bambini come suoi amici. Perché questo accada, durante il periodo di socializzazione deve venire a contatto, in un contesto positivo, con persone di tutte le età e corporatura. Questo tipo di aggressione è più frequente nei gatti ansiosi. 
 
Si parla di aggressione rediretta quando Micio, non potendo scaricare la propria aggressività sul gatto o il cane del vicino che lo sta sfidando dalla finestra, morde o graffia il suo amico umano che vuole fargli una carezza. Questo tipo di aggressione è ancora più sorprendente e incomprensibile quando a scatenarla è stato un odore, un rumore, qualcosa che il gatto ha visto, l'arrivo di un estraneo... e quando l'attacco è avvenuto parecchie ore dopo. In questi casi la relazione causa-effetto è quasi impossibile da stabilire. Se il nostro Micio sembra agitato ed eccitato senza ragione, lasciamo che si calmi facendolo mangiare o lasciando che si pulisca tranquillamente oppure possiamo proporgli un'attività ludica. Poi, una volta che la tensione si è allentata, aspettiamo che si avvicini a noi. Potremo allora prenderlo in braccio senza correre rischi, facendogli le coccole. (Foto: Pinterest)

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