mercoledì 1 dicembre 2021

Uno sguardo al DNA felino

Per comprendere il processo che porta alla nascita di ogni singolo gatto - e quindi anche del nostro - occorre acquisire una certa familiarità con cromosomi e geni. Tutto ha inizio con l'accoppiamento di un maschio e di una femmina, che porta alla nascita di una nuova vita in cui si mescolano caratteristiche ed elementi di entrambi i genitori. Ogni cromosoma è costituito da proteine e da un filamento a doppia elica di acido desossiribonucleico (DNA) racchiusi nel nucleo di ogni cellula. Si trasmette dai genitori ai figli e contiene le informazioni specifiche che rendono unica ogni creatura vivente. 

Queste informazioni sono scritte in ognuno dei geni contenuti nei cromosomi e presiedono a crescita, salute e sviluppo. In ogni singola cellula è contenuto un certo numero di coppie di cromosomi (38 nel gatto, 46 nell'uomo), ciascuna dotata di due geni per ogni caratteristica. Quando gli spermatozoi fecondano le uova danno inizio alla creazione della prima cellula del futuro cucciolo, in cui la metà dei cromosomi derivanti dal padre si unisce alla metà proveniente dalla madre per creare un nuovo corredo genetico. 

La cellula poi si duplica fino ad originare miliardi di cellule con lo stesso codice genetico. Il modo in cui ciascuna si manifesta concretamente dipende dal rapporto di predominanza che si instaura fra ogni coppia di geni. Un esempio è la colorazione del pelo: se un genitore trasmette il gene del colore nero e l'altro il gene del colore blu, poiché il nero è un carattere dominante il cucciolo sarà nero. Alcuni geni sono poi legati al sesso. 

La femmina possiede due cromosomi identici, detti XX, mentre il maschio ne ha due diversi, detti XY. Il gene del colore del pelo rossiccio o nero (le due colorazioni di base) si trova nel cromosoma X, perciò il maschio può possedere e trasmettere solo un'informazione o l'altra. I maschi che presentano una colorazione mista sia rossiccia sia nera (tortie o calico) possiedono entrambi (o parte di entrambi) i cromosomi X e sono perciò individui molto rari e sterili. 
 
Curiosità: 

 - Esiste una relazione genetica tra colore degli occhi e mantello. 

 - Le razze che presentano zone del corpo di colorazione più scura (detta point), come per esempio il Siamese, possiedono un gene che limita la presenza del colore alle zone più fredde di testa, coda e zampe. Con l'età e con il rallentamento del flusso sanguigno, il corpo si fa tutto più freddo e il colore di conseguenza si estende. 
 
- Le colorazioni cosiddette pure sono due: nero e rossiccio (spesso indicato anche come arancio). Tutte le altre non sono che una loro variazione. (Foto: Pinterest)

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