Se siamo a conoscenza di luoghi del genere, salviamo un gatto da una vita simile e denunciamo immediatamente l'associazione alla Protezione Animali. Chi tiene degli animali in condizioni del genere non ha scuse. Adottare in simili tuguri è un atto di altruismo che vale doppio ma, purtroppo, spesso comporta un conto dal veterinario molto salato. In questi casi si dovrebbe anche considerare la possibilità di un periodo di quarantena, se possibile in una camera a parte, fin quando il nuovo arrivato non è tornato in perfetta salute. Periodo di quarantena che diventa obbligatorio se abbiamo già un gatto!
In un buon rifugio tutti i nuovi arrivati vengono messi in quarantena e gli ospiti già presenti in alloggi separati. L'ambiente è pulito e il personale gentile e pronto a darci tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, dai vaccini alle particolarità fisiche e caratteriali. Diffidiamo di chi ci lascia andare via col gatto già alla prima visita e senza chiedere nulla. Fare piccoli controlli sulla casa in cui il prescelto andrà a stare richiede tempo ma è segno di affidabilità.
Poniamo tutte le domande che ci vengono in mente: è sterilizzato? Vaccinato? Ha problemi di salute? È stato sottoposto al test del virus dell'immunodeficienza felina? (Non tutti i rifugi possono permettersi questo tipo di test: in tal caso dovremo provvedere noi, anche e soprattutto se abbiamo già un altro gatto). Va d'accordo con i cani? E con altri gatti? Ha problemi comportamentali di qualsiasi natura? In un rifugio serio saranno in grado di rispondere a queste e a molte altre domande.
CONSIGLIO FELINO
Se abbiamo scelto un gatto piuttosto nervoso, prima di portarlo a casa acquistiamo una bomboletta di Feliway e spruzziamolo nella camera in cui il gatto trascorrerà la maggior parte del tempo. In alternativa possiamo munirci di un diffusore, sempre di Feliway, da installare e lasciare acceso nella stanza ventiquattr’ore prima del suo arrivo. (Foto: Pinterest)
Ottimo articolo grazie!
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