Ogni gatto anziano dovrebbe essere sottoposto ad analisi regolari per monitorare i livelli di ormone tiroideo, o almeno controllato ai primi segnali di un qualsiasi cambiamento nel suo stato di salute. L'ipertiroidismo può presentarsi in molti modi, dal gatto magro iperattivo che mangia di continuo al micio «che non sembra stare bene» e confonde le idee a un veterinario dopo l'altro.
Quando un gatto produce troppa tirosina, il suo tasso metabolico può innalzarsi fino al punto di bruciare un terzo del peso corporeo.
Se non è tenuto sotto controllo, si possono sviluppare problemi, a volte letali, ai reni, al cuore, al fegato e ad altri organi. Tuttavia, ricordiamo che nessuno di questi sintomi deve per forza essere presente, e che anche i gatti in sovrappeso possono soffrire di ipertiroidismo.
La cura dell'ipertiroidismo è uno dei lati positivi della medicina geriatrica felina. La malattia è frequente, ma esistono diverse buone possibilità di cura che, in molti casi, risolvono il problema.
La medicina veterinaria offre tre metodi per curare l'ipertiroidismo. Quello scelto dipende spesso dalla zona in cui si vive e dallo stato di salute generale e dalla disposizione dell'animale. Ecco le possibilità.
TERAPIA CON IODIO RADIOATTIVO
È il metodo preferito, e si capisce facilmente il perché: i tassi di guarigione vanno dal 90 al 95 per cento, senza altri trattamenti. Il gatto è sottoposto a una dose di una sostanza radioattiva che uccide le cellule che la producono in eccesso, senza ledere direttamente altre funzioni dell'organismo. È una faccenda che si risolve in un giorno, ma quel che segue rappresenta un dilemma per molti proprietari: dopo il trattamento il gatto è radioattivo e deve essere tenuto nella clinica veterinaria per un periodo che va da sette a quattordici giorni, dopo di che può essere riportato tranquillamente a casa. Un altro problema è che la cura non è disponibile ovunque, quindi chi desidera provarla deve considerare anche il tempo dei trasferimenti. La cura si può praticare nelle cliniche universitarie veterinarie, oltre che negli ambulatori specialisti in diverse città.
CHIRURGIA
Un'altra opzione è l'asportazione della tiroide, che può essere eseguita dal veterinario del gatto o da un suo collega chirurgo. Il problema: l'intervento è delicato, e c'è la possibilità che possa causare altri problemi. È una buona scelta se il trattamento con iodio radioattivo non è disponibile, o se il gatto non ha il carattere adatto a sopportare la «reclusione».
FARMACI
L'ipertiroidismo può essere curato con le medicine. Il tapazole è la sostanza prescritta più di frequente, ma sono disponibili altre opzioni. Alcuni gatti non sopportano bene il tapazole, e alcuni proprietari non sono disposti a somministrare al micio delle pillole più volte al giorno per tutta la sua vita. Per questi motivi la terapia farmacologica spesso è usata per stabilizzare il gatto prima di praticare altre cure per risolvere i problemi di salute immediati causati dall'ipertiroidismo, fino a quando non possa essere messa in atto una soluzione a lungo termine.
I METODI COMPLEMENTARI AIUTANO?
Metodi complementari come l'omeopatia, la fitoterapia o la biorisonanza aiutano ad aumentare il benessere del gatto e ad alleviare i sintomi dell'ipertiroidismo che lo accompagnano. Tuttavia, spesso possono avere solo un'influenza insufficiente sulla malattia e dovrebbero quindi essere sempre utilizzati in aggiunta alla medicina convenzionale, non come unica terapia.
Ci sono prove evidenti che una piccola percentuale di gatti curati per l'ipertiroidismo sviluppa problemi ai reni. Questo lieve rischio non dovrebbe dissuadere dal curare il micio. Potrebbe essere una ragione per provare prima la terapia farmacologica per «testare» la reazione dei reni. Speriamo che nel prossimo futuro siano disponibili ulteriori informazioni su questo argomento e raccomandiamo di consultare il veterinario prima di prendere una decisione finale sul tipo di terapia da seguire. (Foto: Pinterest)
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