Gli studiosi della scuola nazionale veterinaria di Alfort (Francia) hanno analizzato diverse razze feline e sono giunti alla conclusione che esistono grandi differenze di affettuosità tra razza e razza. In sostanza, non possiamo dire che i gatti siano meno affettuosi dei cani. Non possiamo generalizzare: alcuni gatti lo sono, altri lo sono di più (così come anche i cani)! Una curiosità: in generale, i gatti di razza sembrerebbero più affettuosi dei gatti domestici non di razza. Partendo dal questo presupposto, la ricerca francese ha evidenziato grandi differenze tra razza e razza.
Il podio dei più affettuosi, partendo dal gradino più basso, è occupato alla pari dal Blu di Russia e dal Siamese, due mici a pelo corto. Salendo, al secondo posto, troviamo il Sacro di Birmania che, per pochissimo, si fa battere dal campione di affetto felino: lo Sphynx. In particolare, parlando del campione, gli studiosi avrebbero trovato un legame tra la quasi mancanza di pelo e la ricerca continua di affetto. Perché? Perché lo Sphynx cercherebbe il contatto anche per scaldarsi. Una teoria che non convince del tutto: il Sacro di Birmania, tanto per fare un esempio e per restare sul podio, ha pelo da vendere!
Lo studio ha preso in esame le principali razze feline (129 gatti di 14 razze diverse) e le ha messe in relazione con i gatti senza pedigree. Alla fine, pur tenendo in considerazione le naturali caratteristiche di indipendenza e bisogno di privacy di tutti i gatti, è saltata quindi fuori una classifica che è stata occupata, nelle zone più basse (zona scontrosità e difficoltà di gestione), dai gatti senza pedigree e, in particolar modo, da quelli descritti come "gatti domestici a pelo corto". Senz'altro un risultato curioso; una conferma che il felino domestico riserva sempre grandi sorprese. (Foto: Pinterest)
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