I gatti non sono come noi in piccolo: sono profondamente diversi e possiedono una propria versione delle nostre emozioni più comuni. Non sono identici a noi. In termini psichiatrici, un narcisista ha un problema, che lo riconosca o meno. I gatti non hanno nessun problema. Nell'uso popolare del termine narcisista, ci si riferisce a qualcuno che pensa solo a se stesso; i gatti invece dedicano molti pensieri agli altri, inclusi noi. Quali siano questi pensieri è tutta un'altra faccenda. Forse la migliore confutazione del narcisismo attribuito ai gatti è la loro capacità di amare.
Come dubitarne? Quasi tutte le persone che convivono con i felini confermano quanto per essi sia difficile separarsi dai loro compagni umani. Probabilmente siamo propensi a interpretare come vanità, indifferenza, superiorità, arroganza o distacco quello che in realtà è una forma di autocompiacimento: perché il gatto è felice di essere se stesso. I gatti non hanno costante bisogno di rassicurazioni. Sanno già di essere meravigliosi. Perché ripetere una cosa ovvia? Dato che non siamo avvezzi a un sentimento simile, in altri animali da compagnia o in noi stessi, non lo riconosciamo e non abbiamo termini per definirlo.
I gatti sono contenti del loro destino, con o senza la nostra approvazione. Ci lusingherebbe sapere che non possono vivere senza di noi, che siamo loro indispensabili sul piano materiale e sul piano emotivo, dal momento che è probabile che non abbiano bisogno di noi né su un piano né sull'altro. Ma questo ferisce la nostra vanità. Siamo noi ad avere bisogno di circondarci di gatti. Il fatto che per loro non sia lo stesso ci irrita. Eppure, se anche non siamo indispensabili, ci amano. (Foto: Pinterest)
(Testo tratto da:
The Nine Emotional Lives of Cats: A Journey Into the Feline Heart
di Jeffrey Moussaieff Masson)
0 commenti:
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.