Ci premuriamo di nutrire Micio in abbondanza in modo che non abbia bisogno di cacciare ma il suo istinto questo non lo sa e anche il più sazio dei gatti non perde l'occasione per balzare sul primo topolino che passa! È più forte di lui e dobbiamo farcene una ragione: il nostro adorato felino è e sarà sempre un assassino nato. E, anzi, un gatto ben pasciuto è un cacciatore ancora più valido perché ha energie illimitate da spendere. Si dice che il gatto caccia per divertimento, come se questo suo comportamento fosse in qualche modo sbagliato.
Per il gatto non si tratta affatto di una questione morale. Quando caccia nel suo cervello si attivano tutti i centri della felicità perché si dedica a ciò che è nato per fare. Braccare un animale dà soddisfazione, tuttavia Micio non si tira indietro nemmeno quando la preda è un gioco mosso dal proprietario. Esistono gatti di casa che non hanno mai visto
un topo e che non si risparmiano quando si tratta di acchiappare un laccio o un pezzo di corda, perché è il movimento a solleticarne l'istinto e, quindi, il comportamento.
Per comprendere la nostra tigre in miniatura che sonnecchia di là sul divano dobbiamo capire il modo in cui caccia. Non rincorre la preda per poi atterrarla come il lupo. È veloce quando necessario, ma nasce come abile scattista e non come fondista. Gli manca la resistenza. Preferisce investire le energie per scovare la preda e tenderle un agguato, dando anche prova di costanza e pazienza infinite. Ogni gatto agisce attenendosi a una sequenza predatoria ben definita e che ha scritta nel DNA:
Individuare la preda. Vale a dire, tanto per fare un esempio, restarsene seduto per ore in attesa davanti alla tana di un topolino.
Avvicinarsi furtivamente. L'azione può consumarsi in un secondo oppure richiedere più tempo. La coda si muove impaziente. Talvolta il gatto resta immobile per qualche secondo, concentrato, poi ricomincia a seguire la preda tenendosi il più acquattato possibile. Non di rado questa fase termina con uno scatto in avanti.
Balzare sulla preda. L'altezza del balzo dipende dall'ambiente. Può essere appena accennato oppure, magari in un campo, anche molto alto.
Afferrare la preda. Con un morso oppure costringendola a terra con una zampa, di rado due, e gli artigli sfoderati.
Finire la preda con un morso. In genere il morso letale è sferrato alla base del collo.
Mangiare la preda. Ovvero strappare piume e pelle e masticare muscoli e ossa. Una scatoletta può essere gustosa ma, per essere franchi, non sarà mai come affondare i denti e strappare la carne viva.
Ecco, in questa sequenza è contenuta la natura più intima e profonda del gatto. Un esemplare selvatico caccia per vivere ma l'istinto predatorio fa sì che anche il gatto domestico viva per cacciare. Non esiste nulla di più gratificante, anche senza un delizioso topolino da sgranocchiare.
CONSIGLIO FELINO
Lasciamo perdere i giocattolini costosi. Per far sentire il nostro gatto un gran cacciatore bastano pochi centesimi e un po' di fantasia: prendiamo un legnetto, leghiamolo con un pezzo di corda e muoviamolo di qua e di là per invogliare Micio a rincorrerlo. (Foto: Pinterest)
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