Micio è un maniaco della pulizia, chi ne possiede uno lo sa benissimo, passa ore della sua giornata leccandosi il mantello. E non solo: si strofina il muso con le zampette imbevute di saliva, si mordicchia dappertutto e così via. Questa abitudine, ottima sotto il profilo igienico, può causare però un'eccessiva ingestione di pelo che nello stomaco prima e nell'intestino poi, tende a formare dei bozzoli simili ai gomitoli di lana, chiamati 'tricobezoari'. Questo rischio è accentuato nel periodo della muta: il gatto sostituisce il mantello prima di estate e inverno e il pelo si stacca più facilmente e resta 'attaccato' alla lingua. I soggetti più a rischio sono i gatti a pelo lungo (Persiano o Maine Coon), per i quali i gomitoli di pelo sono frequenti.
Per molti gatti il pelo in eccesso non costituisce un problema e quindi non si può parlare di malattia. I sintomi più evidenti sono il rigurgito e il vomito: nel primo caso Micio espelle il pelo prima che siano cominciati i processi digestivi, nel secondo, durante o dopo la digestione. Quando invece l'eccesso di pelo supera il piloro, la valvola che separa lo stomaco dell'intestino, possono compattare le feci causando fenomeni di stipsi (ritardo nell'evacuazione). I gomitoli possono creare un'ostruzione che impedisce il transito intestinale. A questo punto il gatto appare abbattuto, vomita spesso e non riesce a defecare. Questo è il momento in cui bisogna intervenire, perché Micio può disidratarsi, e viene colpito da coliche addominali. Quindi, soffre.
Non è facile, per chi vive con un gatto, rendersi conto per tempo del problema. In ogni caso i sintomi descritti (rigurgito, vomito, stitichezza, apatia) devono metterci in allarme, soprattutto durante i periodi della muta. Se abbiamo qualche sospetto, chiamiamo subito il nostro veterinario che, palpando l'addome del gatto, e magari sottoponendolo ad altri esami (analisi del sangue, radiografie) potrà rendersi conto non solo della presenza dei 'tricobezoari', ma anche capire se sono gastrici (nello stomaco) o intestinali, e quindi decidere le relative terapie da effettuare. Comunque, nella maggior parte dei casi, Micio riesce a liberarsi da solo del pelo ingerito in eccesso. Ma se questo non succede, ci sono metodi meccanici e terapie farmacologiche che possono risolvere il problema.
Ottimo è l'utilizzo di lubrificanti come per esempio la paraffina liquida, che può essere tranquillamente somministrata per bocca e che scioglie in parte i gomitoli ma soprattutto favorisce la loro espulsione. Nei casi un po' più gravi si può ricorrere ai microclismi (come quelli che si fanno ai bambini). Ce ne sono di già pronti in farmacia oppure si può utilizzare una soluzione di glicerina e camomilla. Se invece interviene il veterinario, potrà far ricorso alla somministrazione, per via sottocutanea o endovenosa, di fluidi appositi, oppure di antispastici e regolatori dell'attività intestinale. Ma ci sono casi in cui si rende necessario l'intervento chirurgico, con apertura dell'addome ed estrazione dei gomitoli di pelo.
La prima cosa che dobbiamo fare, quale prevenzione, è spazzolare spesso il nostro amico (soprattutto se a pelo lungo e nei periodi della muta), almeno una volta al giorno, per impedirgli di ingerire troppo pelo. Ci sono spazzole e pettini di tutti i tipi, ma anche guanti speciali grazie ai quali, accarezzando costantemente il gatto, si riesce ad asportare il pelo in eccesso. Ci sono anche prodotti specifici (che il nostro veterinario potrà prescrivere) che impediscono la formazione dei gomitoli di pelo. Ci sono infine anche alimenti pronti che svolgono un'azione favorevole nella prevenzione della formazione dei gomitoli stessi. (Foto: Pinterest)
venerdì 19 ottobre 2018
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«Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l'amore.»
Quando un gatto ama essere spazzolato è una bellezza! Ahimè non a tutti piace :-(
RispondiEliminaStifeli diventa serpente quando lo si vuole pettinare.... ma mangia volentieri un cibo secco speciale e una cremina che dovrebbe aiutare.
RispondiElimina