Affrontare un trasloco è sicuramente una situazione un po’ pesante e delicata per il gatto. Questo perché si tratta di un animale molto abitudinario e il cambio di casa potrebbe essere avvertito come un evento piuttosto stressante in quanto porta con sé tutta una serie di rinnovamenti a livello di percezione acustica, olfattiva e visiva e il felino potrebbe perciò sentirsi spaesato. È un momento critico in cui un gatto domestico può essere tentato di allontanarsi di casa nel trambusto del trasloco, mentre un micio abituato a vivere all'aperto può sentirsi confuso e smarrito nel nuovo territorio. L'operazione va pianificata con cura per evitare disagi.
Alcuni veterinari consigliano, come mossa migliore, di portare il gatto in pensione durante il tempo che precede e segue il trasloco. Nel frattempo avremo così il tempo di sistemare la casa e di mettere a posto le cose di Micio, in modo da avere la situazione sotto controllo al suo ritorno. Se questo non è possibile, tiriamo fuori la gabbia che usavamo come recinto quando era piccolo, o scegliamo una stanzetta tranquilla (dalla quale abbiamo già portato via le suppellettili, in modo che i traslocatori non debbano più entrarci), e usiamola per rendere meno traumatico il trasloco al gatto. Prepariamo la gabbia o la stanzetta così come si presentava quando il gattino è arrivato in casa per la prima volta: con la lettiera, le ciotole e i giocattoli al loro posto.
Prima che arrivano i traslocatori, assicuriamoci che il gatto si trovi in un ambiente tranquillo. Durante il trasferimento, Micio viaggerà con noi, non con il trasportatore! Potrà sembrare scontato, ma conosco persone che hanno spedito il felino in una gabbia assieme al mobilio. Usiamo pure il trasportino che adoperiamo per portarlo dal veterinario. Diamo al nostro amico un pasto leggero, o assolutamente nulla se soffre di mal d'auto. Se è indispensabile, chiediamo al veterinario di dargli qualcosa che gli agevoli il viaggio, da una pillola antiemetica a uno spray sintetico da spruzzare sulla gabbia per simulare l'odore delle ghiandole facciali.
Quando il gatto giunge nella nuova abitazione, assieme a noi, o direttamente dalla pensione, dopo che ci siamo sistemati, facciamolo rimanere nello stesso ambiente per un po', finché non manifesta il desiderio di esplorare la nuova casa. Alcuni gatti impiegano settimane ad ambientarsi, altri, invece, vorrebbero perlustrare immediatamente l'esterno della casa. Facciamo comunque attenzione: il nuovo ambiente può nascondere pericoli. Spargiamo un po' di terriccio impregnato della sua urina nei pressi di casa per dargli un segno di riferimento e andiamo di persona con lui nei primi sopralluoghi all'esterno.
Un cambio di casa è l'evento che porta più facilmente un gatto a perdersi, o perché capisce che sta succedendo qualcosa di strano, o perché non riesce a trovare la via di casa nelle sue prime esplorazioni del nuovo territorio. In entrambi i casi, un microchip risolve la situazione, ma spesso la gente si dimentica di modificare i dati e il gatto risulta ancora al precedente indirizzo. Aggiorniamo subito i dati del nostro amico e assicuriamoci che i nuovi proprietari della vecchia casa abbiano il nostro recapito telefonico: se siamo andati ad abitare nello stesso quartiere, Micio potrebbe essere tentato di tornare a 'casa sua'. (Foto: Pinterest)
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