mercoledì 1 luglio 2020

Ansia da separazione nei gatti

Come i cani anche i gatti possono soffrire di ansia da separazione, per quanto si tratti di una patologia meno frequente, probabilmente perché i gatti non sono animali da branco, e anche se possono essere molto socievoli, tengono alla loro dipendenza. Tuttavia, alcuni gatti particolarmente fragili (gattini tolti troppo presto alla madre), possono affliggersi quando vengono lasciati tutto il giorno soli in casa. Tale disagio può essere accompagnato da un aumento delle vocalizzazioni quando il gatto è da solo e, a volte, da crisi di vomito e dal rifiuto della lettiera.

Se la causa di questi sintomi è l'ansia da separazione, il gatto li manifesterà soltanto quando è da solo e non quando saremo in casa con lui. Anche un eccessivo entusiasmo al nostro rientro può indicare la presenza di questo disturbo. Per aiutarlo a vincere l'ansia rendiamo meno difficili le separazioni ignorandolo per almeno quindici minuti prima di uscire di casa. Rassicurandolo e coccolandolo non faremo altro che peggiorare le cose confermandogli, attraverso il nostro comportamento, che ha qualcosa da temere.

Quando non siamo in casa lasciamogli qualche giocattolo per stimolarlo fisicamente e mentalmente durante la nostra assenza e fargli così associare, il tempo trascorso da solo, con delle esperienze piacevoli. In natura i gatti cacciano per nutrirsi e l'istinto predatorio sopravvive nei nostri gatti domestici che prediligono dunque giocattoli interattivi (ad es. palline che spargono croccantini quando le fanno rotolare).

Per abituare il nostro piccolo felino a rimanere da solo è essenziale identificare per quanto tempo il gatto rimane tranquillo dall'uscita del proprietario e quindi programmare delle uscite di durata inferiore in modo da non scatenare la reazione ansiosa e a poco a poco aumentarne la durata. Quando rientriamo ignoriamo le accoglienze troppo espansive e prestiamogli attenzione solo quando si è calmato per poi ricompensarlo giocando con lui. Dobbiamo essere pazienti e costanti: ignoriamo le manifestazioni di disagio e premiamo invece i comportamenti appropriati. (Foto: Owen di Niki E.)

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