lunedì 2 novembre 2020

Gatti anziani: le malattie più frequenti

Al momento dell’ottavo compleanno il gatto entra di fatto nella terza età e questa fase della sua vita fortunatamente può durare ancora molti anni. I gatti infatti sono sempre più longevi: l’età media è di circa 12-18 anni, e questo anche grazie alla maggiore attenzione prestata dai padroni alle cure sanitarie e all’alimentazione. Tuttavia, è normale e fisiologico che l’organismo del gatto senior vada lentamente incontro all’invecchiamento, ed è necessario rivolgere le attenzioni alla prevenzione e alla cura delle più comuni malattie dei gatti anziani, a cominciare da una corretta dieta.

Proprio quest’ultima è infatti il primo importante elemento di cui tenere conto quando subentra la terza età e va ritagliata su misura per questa fase della vita in modo che sostenga le difese immunitarie, le funzioni renali e digestive, e sia in grado di fornire minerali bilanciati e adeguati alla salute dell’apparato urinario. 

Un importante fattore da monitorare per garantire la salute del gatto anziano è la frequenza con cui si abbevera, poiché le alterazioni della sete sono spesso sintomi di malattie dei gatti che è bene non trascurare. Una sete eccessiva può essere infatti un primo segnale di diabete mellito - frequente nei gatti senior, in particolar modo nei maschi sterilizzati e in sovrappeso - ma anche dell'esordio di un problema renale, per cui si deve prestare sempre grande attenzione alla frequenza con cui la ciotola dell'acqua si svuota o a quanto spesso Micio va nella lettiera per fare la pipì e segnalare eventuali repentini cambiamenti delle abitudini. 
 
Esattamente come accade agli umani, anche i gatti di una certa età possono essere interessati dall’artrite, ovvero un’infiammazione delle articolazioni che con l’invecchiamento tendono a logorarsi. Così, se ci rendiamo conto che il nostro gatto non è più agile come una volta oppure che esita a saltare o a correre, allora è il caso di portarlo dal veterinario di fiducia affinché lo visiti e verifichi la presenza di questa affezione infiammatoria. Si tratta di un problema che può essere tenuto sotto controllo in modo efficace, permettendo così al gatto di vivere serenamente. 
 
Anche per i felini domestici l’anzianità porta con sé problemi alla vista: lesioni oculari, glaucomi, cataratte e un’ampia gamma di patologie della retina possono compromettere la capacità di vedere del gatto. Se notiamo un arrossamento o un gonfiore attorno agli occhi, oppure una lacrimazione insolita o una strana opacità, è necessario rivolgersi al medico veterinario per la somministrazione della cura adeguata. È sempre importante intervenire tempestivamente con il giusto trattamento, a prescindere dalla problematica: questo eviterà inutili complicazioni che possono aggravare l’eventuale disturbo. 
 
Più in generale: una diminuzione dell’appetito, una maggiore pigrizia, un dimagrimento improvviso, degli episodi di incontinenza, un aumento insolito della sete e della minzione sono sempre segnali che devono richiamare la nostra attenzione (sia che abbiamo a che fare con un gatto anziano che con un gatto di qualsiasi altra età). Allo stesso modo, anche un’improvvisa aggressività o irritabilità devono metterci in allerta, poiché una diminuzione della capacità uditiva o altre alterazioni neurologiche che frequentemente accompagnano l’invecchiamento dei felini domestici possono causare stress o ipersensibilità, che si manifestano appunto con un cambiamento nel comportamento. Un consulto veterinario è sempre la scelta giusta quando abbiamo il sospetto di una patologia. (Foto: Pinterest)

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