mercoledì 25 gennaio 2023

Razze gatti: il Thai

Nobile animale dalle antiche origini ben documentate, il Thai - come dice il nome - proviene dalla Thailandia, l’antico Siam, alla cui corte era un ospite privilegiato. La sua rarità, dovuta al fatto che il gene himalayano (quello che trasmette le punte colorate e gli occhi azzurri) è un gene recessivo, lo rese importante e ricercato. Gli inglesi lo importarono in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, ma in un primo momento il pubblico non lo apprezzò affatto, venne addirittura definito ‘gatto da incubo’.

Con gli anni '20 la sua popolarità era già così vasta che si diffuse in gran parte del mondo, ma, come avvenne per tutti i gatti, la Seconda guerra mondiale lo fece quasi sparire. Solo negli anni '50 gli allevatori lo riselezionarono, fissando però degli standard che allontanavano questo nuovo gatto da quello antico: infatti nacque il Siamese. Per fortuna alcuni gattofili si resero conto del problema e ricostituirono la razza originaria che - non potendo più chiamarsi Siamese - venne battezzata Thai. 

Il Thai è un gatto di taglia media, compatto, solido e muscoloso; il suo aspetto è un poco rustico. La testa è triangolare e smussata agli angoli, con le guance forti e il naso non corto, diritto e con un leggero dislivello dove si unisce alla fronte. Le orecchie sono grandi e posizionate basse, arrotondate in punta e larghe alla base; allineati con esse sono gli occhi blu/azzurri, a forma di limone, che talvolta presentano una forma più o meno accentuata di strabismo (considerato però un difetto nei concorsi di bellezza). 

Le zampe sono muscolose con piedi ovali e compatti, la lunga coda è spessa alla base e affilata sulla punta. Il mantello è dotato di pelo corto, fitto e inclinato. Poiché, chiaramente, il Thai reca in sé il gene himalayano, tutti i colour point - e solo quelli - sono ammessi per lui, ricordando che, mentre il colore delle punte deve essere molto intenso, quello del mantello sarà il più tenue possibile. 
 
Fin troppo estroverso, il Thai si esprime vocalizzando così tanto che rischia, a volte, di diventare petulante; è quindi necessario non incoraggiarlo troppo per evitare che questa sua attrattiva - che permette all’uomo di avere un amico che non solo lo capisce ma che si fa comprendere - diventi controproducente. È un gatto allegro, giocherellone, affettuosissimo, capace di grandi slanci d’amore e che adora il suo padrone al punto di accettare il guinzaglio, cosa rarissima nei felini, pur di stare con lui. 

Possiede una grande capacità di apprendimento ed è molto obbediente; queste due caratteristiche, unite alla viva intelligenza, lo mettono in grado, durante il gioco, di riportare palline o piccoli oggetti. Tipico gatto casalingo, il Thai non richiede cure particolari; basta ricordare che ama molto la compagnia e le coccole. Molto giocherellone anche in età adulta, è necessario permettergli sempre di sfogare la sua vivacità. (Foto: Pinterest)

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