mercoledì 8 febbraio 2023

I gatti e il tempo delle coccole

Un gatto vive per amore, lo chiede e lo elargisce dal primo all'ultimo giorno della sua vita. Ama sempre con tutto il corpo, il minimo contatto gli provoca sensazioni piacevoli che ricambia con fusa, testatine e strofinamenti. I gatti più affettuosi, tranquilli, sereni e appagati sono quelli che sono più in sintonia e nutrono assoluta fiducia verso chi li ospita. Lo seguono, ne cercano il contatto e ne soddisfano talvolta le richieste. È quasi impossibile resistere al desiderio di accarezzare un gatto e la maggior parte di loro è ben lieta di ricevere gesti di affetto.

Infatti, le carezze ricordano al micio la sua infanzia, quando la madre lo leccava per pulirlo e rassicurarlo, e questo suscita in lui un sentimento di fiducia verso chi lo accudisce. In generale i gatti amano farsi accarezzare dietro le orecchie e intorno al collo, zone del corpo che non riescono a leccarsi da soli, ma ricordiamo di non andare mai contropelo. Alcuni soggetti apprezzano carezze piuttosto energiche, mentre altri preferiscono quelle lievi. 

Agiamo sempre con tanta delicatezza nelle zone più sensibili del gatto, dove le coccole si possono fare solo se non ne è infastidito. Si tratta delle ascelle, la pancia, la coda e le zampe: alcuni gatti non amano essere accarezzati qui, altri invece si lasciano approcciare dai loro padroni e non disdegnano grattatine e carezze anche nei punti più delicati. Lasciamo il gatto libero di andare via quando si stuferà delle coccole, facendo in modo che abbia libertà di movimento e una via di fuga semplice.  

Se ci limitiamo a nutrirlo senza mai dimostrargli affetto, il gatto vivrà la casa come fosse una pensione e non stabilirà alcun legame con i suoi occupanti. Contrariamente a quello che si crede, non a tutti i gatti piace però essere tenuti in braccio: si sentono sicuri quando hanno le zampe bene appoggiate per terra, perciò possono essere a disagio quando vengono sollevati. Se desideriamo prenderlo in braccio a tutti i costi, sarà bene abituarlo gradualmente e sollevarlo per pochi secondi alla volta, per poi pian piano allungare i tempi. (Foto: Pinterest)

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